Politica

Aver paura di Hamas?: La storia. «Io, cristiano sotto le bandiere verdi»

Hosam al-Taweel, 40 anni, candidato cristiano indipendente in Hamas per l’area di Gaza, il 26 gennaio ha conquistato il suo seggio. In questa intervista spiega le ragioni della sua scelta.

di Redazione

L?intervista – Non è il solo
Sono i cristiani alleati con Hamas. Pochi casi ma emblematici. Lo scorso dicembre Janette Khouri, cristiana, è stata eletta sindaco di Ramallah grazie ai voti di tre membri di Hamas che l?hanno preferita al candidato di al-Fatah. La Khuri, primo sindaco donna di una grande città della West Bank, è una signora di 62 anni che ha corso come indipendente nella lista del Fronte popolare di liberazione della Palestina, schieramento di sinistra e filo-marxista. Alla sua vicenda si aggiunge oggi quella di Hosam al-Taweel, cristiano, eletto come indipendente nelle liste del movimento a Gaza in occasione delle recenti legislative. L?intervista di cui pubblichiamo qualche stralcio è apparsa su www.aljazeera.net a firma di Motasem Dalloul.

di Angela Lano

Hosam al-Taweel, 40 anni, candidato cristiano indipendente in Hamas per l?area di Gaza, il 26 gennaio ha conquistato il suo seggio. In questa intervista spiega le ragioni della sua scelta.

Domanda: Come descriverebbe le sue relazioni con Hamas?
Hosam al-Taweel: Ho discusso il mio programma elettorale, denominato Addressing Minds (Indirizzare le coscienze), con tutti i partiti nazionali e islamici e ho ottenuto il loro appoggio. Il mio programma non è specifico per i cristiani, ma è disegnato per tutti i palestinesi. Ciò che abbiamo in comune è mantenere viva la lotta nazionale palestinese per i diritti e le libertà. Stiamo combattendo per il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e contro la corruzione nel governo palestinese. Lo slogan della mia campagna è: «Unità ritorno giustizia indipendenza». Cristiani e musulmani, siamo uniti per una Palestina libera. I nostri antenati combatterono con il leader musulmano, Salah al-Din, contro i crociati. Noi condividiamo anche una comune sofferenza a causa dell?occupazione israeliana. Ognuno di noi ha rispetto delle credenze religiose dell?altro.

Domanda: Qual è l?opinione della Chiesa riguardo al suo schieramento?
al-Taweel: Ho affermato di essere un cristiano (greco-ortodosso) e di nutrire una grande lealtà nei confronti della mia ?cristianità?: sono fiero di ciò. Ma, qui, stiamo parlando di questioni politiche. Io posso ottenere il sostegno di tutti i partiti palestinesi come l?ho avuto da Hamas. Questo non disturba la Chiesa. Io non faccio discorsi differenti, uno per i musulmani e l?altro per i cristiani. Ho soltanto una parola per tutti i palestinesi, tutti insieme. Io dico loro: andiamo uniti alle elezioni del parlamento per mettere in pratica la democrazia e dire la nostra scegliendo la gente giusta al posto giusto. Allora, saremo in grado di risolvere i nostri problemi, di cambiare la nostra realtà e di creare un futuro di speranze per tutti i palestinesi.

Domanda: La Chiesa la sostiene più di altri candidati cristiani?
al-Taweel: No, ha una posizione neutra verso tutti.

Domanda: Come vede la resistenza palestinese?
al-Taweel: Tutti i popoli sotto occupazione devono lottare per liberare le proprie terre. Liberare la propria terra occupata è un diritto legittimato a livello internazionale. Dico solo ai palestinesi di usare questo diritto sotto l?ombrello dell?Onu, tuttavia hanno il diritto di decidere come, quando e dove resistere all?occupazione al fine di ottenere i fondamentali benefìci politici della loro resistenza.

Domanda: E gli attentati?
al-Taweel: Sono contrario al coinvolgimento di civili in entrambe le parti del conflitto. Ma anche gli israeliani non devono coinvolgere i civili, che è ciò che hanno fatto quando un F-16 ha colpito la casa dello Shaikh Salah Shehadi e ha ucciso circa 18 civili, donne e bambini compresi. E loro la chiamano ?operazione sicurezza?. Ma quando i palestinesi eseguono un?operazione in cui i civili sono feriti o uccisi, loro parlano di ?atto terroristico?. Io preferisco che entrambe le parti lascino in pace i civili.
Lei crede che i piani di pace – come gli accordi di Oslo del 1993 -, firmati tra gli israeliani e l?OLP, funzionino?

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