Famiglia

Avanzi scende in campo

Benchmark etici. Dopo essersi affermata come autorevole agenzia di rating etico, Avanzi Sri-Research lancia due indici etici azionari

di Francesco Maggio

Hanno atteso un bel po? prima di entrare anche in questo settore. Prima di mettere a punto anche loro un benchmark etico, sebbene la concorrenza stesse diventando sempre più agguerrita e, a quel punto, o ci sei o non recuperi più. Ma alla fine anche la società di rating etico Avanzi Sri-Research ha deciso di fare il grande passo. Così da un mese sono disponibili sul mercato italiano due nuovi indici azionari socially responsible: Avanzi Sri Index Europe, costituito da 160 società per una capitalizzazione complessiva di 2.360 miliardi di euro, e Avanzi Sri Index Euroland, composto da 75 titoli appartenenti all?area euro, per una capitalizzazione di 1.140 miliardi. Mentre altri tre benchmark sono in fase di test.

Il ruolo del gruppo Sri
«Abbiamo indugiato, forse anche un po? di più del previsto, prima di lanciare i nostri indici», spiega Matteo Bartolomeo, presidente di Avanzi Sri-Research, «per una ragione semplice: volevamo disporre di una ricerca molto affidabile, di un monitoraggio preciso e articolato delle aziende socialmente responsabili presenti in Europa per poi procedere alla selezione dei titoli che abbiamo incluso nei benchmark».

«Un?operazione del genere», prosegue Bartolomeo, «se la si vuole realizzare in modo serio e non improvvisato ha bisogno di tempo, di un network di relazioni serio e collaudato. In questo ci è stato di grande aiuto l?adesione a Sri company, la prima aggregazione a livello globale di agenzie di rating ambientale e sociale, alla quale offriamo la copertura del mercato italiano, che ci ha fornito informazioni fondamentali per realizzare gli indici».

Entrambi sono stati costruiti seguendo il duplice criterio dell?esclusione e del best in class. Per quanto riguarda il criterio negativo i settori esclusi sono tabacco, energia nucleare, armamenti, alcol e gioco d?azzardo. Quanto al best in class, invece, i titoli inclusi nei benchmark possiedono tutti un rating superiore a 40 e alla mediana di settore su indicatori quali corporate governance, etica degli affari, rapporti con i clienti, i dipendenti, i fornitori e ambiente. Gli indici vengono revisionati annualmente e ribilanciati ogni tre mesi.

«Un loro tratto particolarmente qualificante», sottolinea Bartolomeo, «è quello di essere benchmark ad alta correlazione in termini di performance
e volatilità, pari a quasi lo 0,98%, con indici finanziari ?tradizionali? come lo Standard&Poor?s o il Morgan Stanley Capital Market. Ciò li rende prodotti ?dedicati? non solo, evidentemente, per i fondi di investimento etici, ma anche per investitori istituzionali come i fondi pensione e le fondazioni».

Trasparenza online
I settori di appartenenza dei titoli vedono in pole position quelli finanziari (32,8%), dell?energia (14) e dell?health care (11,4). Per ciò che concerne invece la nazionalità, la parte del leone spetta al Regno Unito (42,7%), seguito da Francia (16), Svizzera (10) e Germania (9,3). L?Italia si piazza al sesto posto con il 4,8%.La composizione titoli degli indici e i criteri di selezione saranno pubblicati online sul sito www.avanzi-sri.org.

«Per noi la trasparenza è un asset», conclude il presidente di Avanzi, «non abbiamo paura delle nostre scelte, anzi ci teniamo ad argomentarle compiutamente e a renderle note».

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