Formazione
“Autoritratto di Kalongo” sbarca a Siena
L'Africa raccontata da giovani apprendisti fotografi da un campo profughi in Uganda
di Redazione
Dopo il grande successo della tappa milanese al Castello Sforzesco nel novembre scorso, la mostra “AUTORITRATTO DI KALONGO. L’Africa raccontata da giovani apprendisti fotografi” si sposta a Siena per la seconda tappa della mostra itinerante realizzata nell’ambito del progetto Fondazioni4Africa.
Nel Cortile del Podestà del Palazzo Comunale Siena, in Piazza del Campo, dal 3 al 26 maggio 2010, la mostra avrà l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e in particolare gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado sulla realtà dei campi sfollati in Nord Uganda, Paese colpito e diviso da 20 anni di guerra civile.
«Per la prima volta quattro fondazioni, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Cariplo e Monte dei Paschi di Siena e 14 tra le principali ong italiane stanno realizzando insieme due importanti progetti a favore degli sfollati del Nord Uganda e a sostegno delle popolazioni rurali in Senegal» si legge nel comunicato che presenta l’iniziativa. Oltre all’intervento in loco a favore della popolazione, il progetto Fondazioni4Africa prevede anche un’attività in Italia di restituzione all’opinione pubblica in termini di sensibilizzazione e di educazione rivolta alle scuole, attraverso una serie di eventi itineranti.
La mostra, curata da Paola Riccardi, presenta 20 scatti sui conflitti dimenticati e il ritorno a casa realizzati da 20 giovani studenti ugandesi nell’ambito di un laboratorio tenuto da Fotografi Senza Frontiere, onlus che si occupa di allestire laboratori permanenti di fotografia in aree critiche del mondo come strumento di educazione e di auto-rappresentazione. I ragazzi hanno ripercorso e rappresentato la loro esperienza di sfollati fino a raccontare se stessi, i propri sogni e speranze per il futuro. Per un mese i ragazzi si sono trasformati in fotoreporter con macchina fotografica e registratore per raccogliere esperienze di vita nel campo sfollati di Kalongo.
Oltre alla mostra aperta al pubblico, sarà offerta alle scuole primarie e secondarie di primo grado toscane l’opportunità di partecipare gratuitamente a laboratori didattici per l’approfondimento di queste tematiche e per la costruzione di un laboratorio fotografico. Le scuole interessate potranno contattare la società cooperativa sociale Giocolenuvole (tel. 0577/271558 info@giocolenuvole.com) che organizzerà i laboratori.
Dopo Milano e Siena, la mostra sarà allestita il prossimo autunno a Parma e nel 2011 a Torino.
«Dal 2003 la Fondazione Mps dedica particolare attenzione alla solidarietà internazionale» spiega il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena Gabriello Mancini, «allargando i propri orizzonti di riferimento verso le comunità maggiormente bisognose. Il nostro sostegno si è concretizzato in 310 progetti finanziati negli ultimi sette esercizi, per un impegno complessivo che supera i 30,4 milioni di euro. Quando si è prospettata l’opportunità di unire le nostre forze e risorse con quelle di altre tre fondazioni italiane, non ci siamo tirati indietro, ma vi abbiamo investito direttamente, convinti che nell’ambito della cooperazione internazionale ‘fare sistema’ possa produrre buone sinergie e far conseguire buoni risultati».
La mostra, afferma Mancini, ha anche un «risvolto culturale e sociale» per la città. «Siena si è, infatti, candidata quale Capitale Europea della Cultura per il 2019, per la sua ricchezza storica, pittorica, artistica, per la sua vocazione ad accogliere nei secoli tutto ciò che produce cultura, integrando varie conoscenze. Anche le attività di educazione sociale, allo sviluppo, al rispetto degli altri e alla conoscenza di ciò che esiste e avviene oltre i nostri confini può costituire un momento di condivisione della “cultura”. Solo con la conoscenza dell’altro, lo si può comprendere, accettare e farlo diventare parte integrante della nostra vita». «La città di Siena» conclude il presidente della Fondazione Mps «non poteva rimanere insensibile di fronte alle comunità straniere e ha aperto il suo cuore all’Africa, come recita la famosa iscrizione sopra la seicentesca Porta Camollia (uno dei principali accessi alla città) ‘Cor Magis tibi Sena pandit’, e a questi giovani fotografi che rappresentano il futuro dei loro Paesi, ma anche il nostro».
Le ong coinvolte
AMREF, Cesvi, COOPI, AVSI, Fondazione Corti, Good Samaritan operano in Nord Uganda con interventi a favore degli sfollati costretti all’interno dei campi profughi da una guerra civile durata vent’anni. A partire dal 2008, con l’inizio della difficile fase del ritorno a casa, hanno avviato il progetto Fondazioni 4 Africa per accompagnare la popolazione locale nel rilancio delle attività produttive, nella ricostruzione dei servizi di base (acqua, educazione, sanità) e nella delicata opera di pacificazione.
L’intervento in Senegal, realizzato da ACRA, AST, CESPI, CISV, COOPI, COSPE, Stretta di mano, “AST Associazione Senegalesi Torino in collaborazione con l’Associazione Trade d’Union” prevede interventi integrati per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle popolazioni rurali (filiera di produzione, turismo responsabile, micro-finanza, ricerca, sensibilizzazione) con il coinvolgimento di associazioni italiane di migranti senegalesi che attraverso attività di formazione potranno contribuire, in Italia ed in Senegal, allo sviluppo del loro Paese d’origine.
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