Welfare

Autocostruzione familiare, ora si può

A Conselice, nel ravennate colpito dal terremoto, nasce la prima casa in Italia costruita a norma di legge da un'associazione di volontariato di parenti, amici e semplici conoscenti. Gli ideatori di Edilpaglia spiegano come si fa

di Daniele Biella

Nell’Italia strattonata dalla crisi economica ecco finalmente una buona nuova che potrebbe far risparmiare, e molto, tutte quelle persone che vogliono costruirsi una casa: stiamo parlando della nascita dell’autocostruzione familiare, un vero e proprio modello di edificazione collettiva e a norma di legge che stupisce per la semplicità delle regole (che ci sono, ovvio) e le potenzialità legate anche al volontariato. “Si chiama così per differenziarla dai modelli di autocostruzione finora in uso, ovvero quella assistita, che avviene tramite bandi comunali e di solito su scala medio-grande, e l’economia diretta, dove chi costruisce è il proprietario o i suoi stretti familiari”, spiega Mariangela Pucci, presidente di Edilpaglia, associazione nazionale nata nel 2009 che punta a promuovere l’uso delle balle di paglia nell’edilizia, “contro il tabù che pensa alle case di paglia come capanne e non a vere abitazioni come ci sono in tutta Europa”.

Soluzione grazie al non profit
È Edilpaglia, che dopo un percorso durato due anni e scandito da un tavolo di lavoro in cui erano presenti cittadini, associazioni e istituzioni, ha individuato il percorso giusto per ottenere il via libera a questa innovativa forma di costruzione fai da te, “dove chiunque può aiutare a costruire: i diretti interessanti all’abitazione, ma anche amici, conoscenti o persone che desiderano mettere a disposizione la loro manualità a titolo gratuita, una sorta di banca del tempo edile”, specifica Pucci. “La soluzione ci è stata indicata dall’Asl: attraverso la nascita di un’associazione di volontariato, e un intenso corso di formazione alla sicurezza nel cantiere, non ci sono leggi che vietano di auto costruirsi una casa, che sia con le balle di paglia o in altro materiale”.

Nel ravennate la casa pilota
A fine luglio 2012 sono partiti i lavori per la prima casa in Italia realizzata con l’autocostruzione familiare: si trova a Conselice, provincia di Ravenna, proprio nelle zone periferiche del terremoto della scorsa primavera e sarà di circa 100 metri quadri. “Nel primo mese di lavoro è già stata finita per metà, grazie anche ai corsi di costruzione che stiamo svolgendo in loco”, aggiunge Pucci. La tempistica è ben delineata: fino a fine settembre, da mercoledì a domenica si svolgono momenti di autocostruzione aperti a tutti (costo 300 euro comprensivo di vitto e alloggio, per iscriversi recarsi sul sito di Edilpaglia, ndr) anche per imparare, poi da ottobre, chiunque sarà iscritto alla neonata associazione di volontariato creata ad hoc, potrà partecipare ai lavori, assieme naturalmente ai proprietari della casa, in prima fila nella realizzazione.

Risparmio e qualità garantiti
“Tra l’uso di paglia e terra cruda nella muratura esterna (non in quella portante, che deve essere almeno di legno, secondo la legge, ndr), la manodopera risparmiata, di certo il prezzo scende, siamo tra i 1200-1300 euro al metro quadro, per una casa che può essere di classe A”, indica la presidente di Edilpaglia, di professione ingegnere. La tecnica usata per la casa del ravennate è quella Greb, molto usata in Canada e la più adattabile all’autocostruzione, ovvero all’equilibrio tra il fatto che chi costruisce spesso non è un esperto del mestiere e la necessità di avere una casa propriamente detta.

Sempre più interesse
Sia attorno al tema dell’autocostruzione sia alle case in paglia l’interesse è in forte crescita: “giovani coppie, gruppi di famiglie che vogliono andare a vivere assieme, eco villaggi sono tra quelli che più ci contattano”, riporta la presidente di Edilpaglia, che si dice “piacevolmente sorpresa di trovare tante porte aperte anche nei Comuni delle varie parti d’Italia dove presentiamo i progetti: sono quasi sempre molto interessati, e disposti a ridurre i tempi della burocrazia”.

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