Welfare

Autocostruzione, bio-edilizia e abitazioni temporanee. La Toscana riscrive le regole dell’edilizia pubblica. Con 13 milioni di euro

Il bando sarà varato entro gennaio

di Francesco Dente

Da sperimentazione nasce sperimentazione. La Toscana, complice la crisi economica che ha aggravato il disagio abitativo, ridisegna gli interventi pilota del programma di edilizia residenziale pubblica e introduce nuovi strumenti per ampliare l’offerta. La sfida adesso si chiama autocostruzione o autorecupero degli immobili da parte dei proprietari e prevede l’intervento economico, accanto alla Regione, dei Comuni, delle fondazioni bancarie o degli enti senza fine di lucro e degli stessi destinatari. Largo dunque al terzo settore. E largo anche al cosiddetto co-housing. La piccola rivoluzione è contenuta nelle linee guida che fissano i criteri per l’individuazione, la progettazione e l’attuazione degli interventi pilota del programma edilizio. Le linee sono l’ultimo passaggio che precede l’emanazione del bando che metterà a disposizione 13 milioni di euro del Piano di edilizia residenziale pubblica 2003-2005.
Le risorse finanzieranno anche le altre due iniziative sperimentali già previste dal programma: i progetti per la realizzazione di alloggi temporanei e gli interventi di bioarchitettura e di bio-edilizia. I progetti di autocostruzione o di autorecupero degli edifici potranno contare su un quarto delle somme destinate. La Regione sosterrà in particolare i costi di promozione, di coordinamento e di formazione fino a un importo di 5mila euro per alloggio, i costi delle spese tecniche fino a 10mila euro per alloggio e assegnerà infine un contributo massimo di 25mila euro per ogni alloggio realizzato. Somme, come ricordato, che si aggiungono a quelle stanziate dai municipi e dal terzo settore. I soggetti destinatari dei contributi e attuatori degli interventi saranno le cooperative edilizie selezionate o costituite dal Comune. Anche la seconda misura del pacchetto ? gli alloggi temporanei per famiglie in difficoltà ? sarà cofinanziata con un quarto dei 13 milioni. La Toscana sosterrà in questo caso i costi dell’intervento fino al 100% e comunque per un importo non superiore a un milione di euro. Gli interventi potranno essere promossi e realizzati dai Comuni o dalle apposite società di gestione costituite (la proprietà degli immobili realizzati o recuperati resterà al Comune).
La fetta più grande del budget, la metà, andrà invece alla realizzazione di interventi pilota nel campo della bio-architettura e bio-edilizia per la costruzione o il recupero di alloggi da destinare all’affitto a canone inferiore a quello di mercato, alloggi che prevedano l’organizzazione di spazi e di servizi comuni per favorire le relazioni umane e sociali. Questi ultimi progetti di edilizia sostenibile potranno beneficiare di un sostegno dei costi dell’intervento fino al 100% (ad esclusione delle eventuali spese sostenute per l’acquisizione degli immobili o delle aree edificabili) se promossi e realizzati dal Comune o dal soggetto gestore dell’edilizia residenziale pubblica; fino al 40% invece se il soggetto proponente è privato.

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