Welfare
Autocostruzione, bio-edilizia e abitazioni temporanee. La Toscana riscrive le regole dell’edilizia pubblica. Con 13 milioni di euro
Il bando sarà varato entro gennaio
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Da sperimentazione nasce sperimentazione. La Toscana, complice la crisi economica che ha aggravato il disagio abitativo, ridisegna gli interventi pilota del programma di edilizia residenziale pubblica e introduce nuovi strumenti per ampliare l’offerta. La sfida adesso si chiama autocostruzione o autorecupero degli immobili da parte dei proprietari e prevede l’intervento economico, accanto alla Regione, dei Comuni, delle fondazioni bancarie o degli enti senza fine di lucro e degli stessi destinatari. Largo dunque al terzo settore. E largo anche al cosiddetto co-housing. La piccola rivoluzione è contenuta nelle linee guida che fissano i criteri per l’individuazione, la progettazione e l’attuazione degli interventi pilota del programma edilizio. Le linee sono l’ultimo passaggio che precede l’emanazione del bando che metterà a disposizione 13 milioni di euro del Piano di edilizia residenziale pubblica 2003-2005.
Le risorse finanzieranno anche le altre due iniziative sperimentali già previste dal programma: i progetti per la realizzazione di alloggi temporanei e gli interventi di bioarchitettura e di bio-edilizia. I progetti di autocostruzione o di autorecupero degli edifici potranno contare su un quarto delle somme destinate. La Regione sosterrà in particolare i costi di promozione, di coordinamento e di formazione fino a un importo di 5mila euro per alloggio, i costi delle spese tecniche fino a 10mila euro per alloggio e assegnerà infine un contributo massimo di 25mila euro per ogni alloggio realizzato. Somme, come ricordato, che si aggiungono a quelle stanziate dai municipi e dal terzo settore. I soggetti destinatari dei contributi e attuatori degli interventi saranno le cooperative edilizie selezionate o costituite dal Comune. Anche la seconda misura del pacchetto ? gli alloggi temporanei per famiglie in difficoltà ? sarà cofinanziata con un quarto dei 13 milioni. La Toscana sosterrà in questo caso i costi dell’intervento fino al 100% e comunque per un importo non superiore a un milione di euro. Gli interventi potranno essere promossi e realizzati dai Comuni o dalle apposite società di gestione costituite (la proprietà degli immobili realizzati o recuperati resterà al Comune).
La fetta più grande del budget, la metà, andrà invece alla realizzazione di interventi pilota nel campo della bio-architettura e bio-edilizia per la costruzione o il recupero di alloggi da destinare all’affitto a canone inferiore a quello di mercato, alloggi che prevedano l’organizzazione di spazi e di servizi comuni per favorire le relazioni umane e sociali. Questi ultimi progetti di edilizia sostenibile potranno beneficiare di un sostegno dei costi dell’intervento fino al 100% (ad esclusione delle eventuali spese sostenute per l’acquisizione degli immobili o delle aree edificabili) se promossi e realizzati dal Comune o dal soggetto gestore dell’edilizia residenziale pubblica; fino al 40% invece se il soggetto proponente è privato.