Famiglia

Autismo, una strana terapia americana

Nel linguaggio freddo del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, alla voce autismo si legge che è «un disturbo pervasivo dello sviluppo»...

di Maurizio Regosa

Nel linguaggio freddo del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, alla voce autismo si legge che è «un disturbo pervasivo dello sviluppo». Se chiedete cosa significhi questa definizione ai genitori di un bimbo autistico, probabilmente vi parleranno di assenze infinite, di sguardi che non vedono, di parole non dette. E di sensi di colpa che faticano ad arrivare alle labbra.

Difficilmente sapranno andare oltre. Proprio come i medici: l?autismo è un disturbo le cui cause paiono ancora avvolte dal mistero. Diverse ipotesi, nel tempo, hanno offerto spiegazioni di tipo psicologico, genetico, connesse all?inquinamento, persino ai vaccini. Più diffuso e accreditato, attualmente, il trattamento basato su un progetto terapeutico individualizzato che mira a migliorare l?interazione sociale.

Nell?ultimo periodo, però, si è fatta strada anche da noi una proposta alternativa di origine americana, il protocollo Dan!, che sta facendo molto discutere, in particolare per le promesse per alcuni eccessive, quasi miracolistiche. «Secondo noi», spiega a Vita Franco Verzella, presidente di Dan! Europa e medico oculista, «l?approccio monospecialistico è insufficiente. L?autismo è prevenibile e trattabile attraverso una diagnosi precoce». In sostanza, ci sarebbe una correlazione fra autismo e disturbi intestinali e accumulo di metalli tossici: «La prima tappa è perciò la pulizia dell?intestino attraverso una dieta che elimina glutine, caseina, soia, lieviti e zuccheri. Poi si inizia una terapia chelante».

«Prevenibile, trattabile»: parole forti. «Belle promesse», «illusioni» per la comunità scientifica. «Non esiste alcuno studio serio sui risultati di Dan!», replica Carlo Hanau, direttore del bollettino dell?Angsa, l?Associazione nazionale genitori soggetti autistici. «Non c?è validazione scientifica. Al contrario esistono studi che demoliscono i presupposti del Dan!. La Food and Drug Administration Usa, ad esempio, ha ritenuto inefficace la pomata chelante. Inoltre non è corretto parlare di epidemia».

Già, perché secondo Dan! Europa ci troveremmo di fronte a una vera e propria «epidemia che sta diventando sempre più grave: un bambino su 150». Dati che non trovano corrispondenza presso altre fonti: secondo l?Eurispes sono autistici fra i 6 e i 10 bambini su diecimila. Una bella differenza.

Ma quanti casi di successo potete vantare, dottor Verzella? «Statistiche non ce ne sono perché in America la medicina ufficiale è partita nel 2004, in Europa siamo all?anno zero. I risultati, le garantisco, ci sono». A giugno intanto sarà insediata presso il ministero della Salute una commissione scientifica sull?autismo. Speriamo non ci siano presenze a sorpresa…

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