Welfare

Autismo, Spazio Aperto Servizi al fianco di 1000 persone

«Vogliamo ricordare l’importanza di promuovere un modello di intervento capace di favorire la partecipazione di tutte le reti, formali e informali, che ruotano attorno alla persona» sottolinea la presidente Maria Grazia Campese. Tra le sperimentazioni più innovative avviate dalla cooperativa sociale attiva a Milano da quasi 25 anni vi è il Case management

di Redazione

«In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo vogliamo ricordare l’importanza di promuovere un modello di intervento capace di favorire la partecipazione di tutte le reti, formali e informali, che ruotano attorno alla persona» afferma Maria Grazia Campese, presidente di Spazio Aperto Servizi. «Famiglia, scuola, ma più in generale la comunità e il territorio in cui si vive, sono gli elementi necessari per costruire un vero e proprio progetto di vita e di cittadinanza per ciascuno. Solo così potremo arrivare a non aver più bisogno di una giornata mondiale di sensibilizzazione e a parlare di persone senza dover definire la loro condizione».

Sono quasi 25 anni che Spazio Aperto Servizi è in prima linea per sostenere famiglie e bambini che vivono in prima persona l’autismo. Una condizione che porta con sé tante difficoltà, ma anche un modo diverso di guardare le cose e che rappresenta una grande sfida educativa e sociale. Dal 1997, infatti, ha preso in carico nella città di Milano oltre 1000 persone con autismo credendo che, grazie ad un intervento precoce e rispettoso della persona e delle sue specificità, si possano ottenere notevoli miglioramenti e innalzare il livello di qualità della vita.
Attualmente – grazie a 3 distinti poli operativi in città – Spazio Aperto Servizi segue 250 persone tra i 2 e i 65 anni di cui 60 adulti e 190 tra adolescenti e minori.
L’approccio seguito, in linea con le guide nazionali e internazionali, propone una presa in carico globale che coinvolge la persona, il sistema famiglia e la sua rete formale e informale di riferimento, attraverso collaborazioni con il mondo scolastico, le neuropsichiatrie, Asst e Ats della Città Metropolitana di Milano.

Tantissimi i progetti attivati: dai servizi che si propongono di lavorare sulle autonomie e le abilità sociali considerando la frequenza come momento transitorio verso la vita autonoma e comunitaria, ai percorsi occupazionali che coinvolgono il territorio, ad attività di formazione e consulenze rivolte al mondo della scuola, ai servizi di parent training e percorsi speciali dedicati a fratelli e sorelle.
Tra le sperimentazioni più innovative vi è quella del Case Management, una nuova modalità che pone al centro la famiglia, con l’obiettivo di ascoltarla, informarla e orientarla nella costruzione del Progetto per il proprio figlio o la propria figlia. Un modello di intervento volto a favorire anche l’incontro e lo scambio di esperienze tra famiglie per attivare percorsi di reciproco aiuto.

In apertura photo by Sebastian Pichler on Unsplash

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