Welfare

Autismo, le buone pratiche

In un incontro organizzato dall'ospedale Bambino Gesù di Roma insieme ad alcune assoociazioni di familiari, presentate le migliori esperienze di diagnosi e di riabilitazione

di Redazione

L’incontro  – dal titolo “Autismo dal dire al fare: dalle risposte della comunità scientifica internazionale alle buone pratiche”-  ha riunito i massimi esperti nazionali di autismo e le più importanti associazioni di genitori  rappresentate dalla Federazione Nazionale delle Associazioni a Tutela delle persone con Autismo e Sindrome di Asperger (FANTASIA, che raggruppa le tre principali associazioni nazionali sull’autismo: Angsa, Autismo Italia e Gruppo Asperger),  e ha voluto fornire alle famiglie coinvolte un aggiornamento scientifico. Il convegno è visibile al link <http://www.fantasiautismo.org>  
 

L’autismo è un disturbo nel neurosviluppo, che si manifesta con un funzionamento mentale e comportamentale atipico, e che interessa tutto l’arco della vita. Secondo gli studi epidemiologici, effettuati in vari paesi di tutto il mondo, l’autismo ha una prevalenza di un 1 bambino su 100/150; è quindi uno dei disturbi dello sviluppo più frequenti.
 
L’Autismo è parte dei Disturbi Pervasivi (o Generalizzati) dello Sviluppo, a volte denominati anche “Disturbi dello spettro autistico”, e compromette la capacità di una persona di interagire e di comunicare con gli altri, interferendo quindi con gli aspetti più significativi dell’essere umano; è anche associato con comportamenti ripetitivi e routines rigide.
 
Un recente studio del CDC (Centers for Diseases Control – Centro per il Controllo delle Malattie di Atlanta, negli USA) – pubblicato nel 2012 – rileva che la prevalenza dell’autismo è addirittura di 1 su 86, in una popolazione di oltre 300.000 bambini di 8 anni. Questo incremento della prevalenza, che indica chiaramente la necessità di predisporre adeguate risposte clinico-assistenziali per un disturbo così diffuso e potenzialmente invalidante,  non deve però essere interpretato come segno di una “epidemia” di autismo: l’incremento riguarda la prevalenza, ma non l’incidenza (ovvero i nuovi casi).
 
L’incremento della prevalenza è in gran parte legato alla migliore capacità di diagnosticare anche le forme più sfumate. I progressi scientifici degli ultimi anni hanno infatti permesso di rendere sempre più precoci e attendibili le diagnosi di autismo. Presso l’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Bambino Gesù vengono diagnosticati circa 650 nuovi casi l’anno.
 
La diagnosi, precoce e basata su criteri scientificamente fondati, permette il tempestivo invio ai trattamenti specifici, basati sull’evidenza scientifica. Sono diversi, infatti, i tipi di trattamento per i Disturbi dello Spettro Autistico riconosciuti efficaci dalla Linea Guida dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicata nell’ottobre del 2011: terapia mediata dai genitori, interventi sulla comunicazione, metodi psicoeducativi o programmi intensivi comportamentali. Ogni caso va valutato singolarmente poiché le risposte ai diversi trattamenti riconosciuti cambiano da paziente a paziente.
 
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, oltre la diagnosi clinica e l’approfondimento biomedico,  ha attivato diverse collaborazioni con centri che effettuano terapie per l’autismo basate sull’evidenza scientifica, per valutarne l’efficacia. Come con il Centro Una Breccia nel Muro, che effettua un intervento intensivo.
 
L’impegno del Bambino Gesù sul fronte dell’autismo si declina anche attraverso la collaborazione con la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Ateneo Salesiano, con cui l’Ospedale organizza il Master Universitario di II livello per professionisti nel trattamento dell’Autismo (un corso analogo è in procinto di partire in collaborazione con la LUMSA) e con i campi estivi realizzati in collaborazione con AITA onlus dedicati ai bambini autistici.

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