Welfare

Australia,Amnesty: terra di estrema violenza

Sidney incoraggia il terrorismo, di detiene ingiustamente profughi fino a sette anni, fa violenza agli indigeni e 1 donna su 3 é vittima di violenze, che sono la prima causa della mortalità femminile

di Redazione

Il governo conservatore australiano e’ accusato da Amnesty International di provocare atti di terrorismo e di alimentare l’instabilita’ attorno al mondo, poiche’ ignora gli standard internazionali sui diritti umani. Le critiche dell’organizzazione umanitaria, che si estendono alla politica di Canberra di detenzione obbligatoria e indefinita di profughi e richiedenti asilo, sono incluse nel suo rapporto annuale per il 2004, appena presentato a Londra, che esamina la situazione dei diritti umani in tutto il mondo. Molti degli atti commessi da gruppi armati durante il 2004, osserva Amnesty, erano in risposta alla nuova politica di sicurezza perseguita da alcuni governi occidentali. L’Australia, come gli Stati Uniti di cui e’ saldo alleato politico e militare, e’ fra i paesi che hanno tradito gli impegni internazionali sui diritti umani sotto la maschera della guerra al terrorismo. Amnesty rimprovera in particolare Canberra per non aver pressato su Washington per ottenere la liberazione o il rimpatrio dei due detenuti australiani da Guantanamo, David Hicks e Mamdouh Habib (quest’ultimo e’ stato infine rilasciato per l’impossibilita’ di formulare imputazioni a suo carico, mentre Hicks e’ ancora in attesa di processo, ndr). Il rapporto esprime preoccupazione anche per la violazione dei diritti degli indigeni australiani e per la violenza contro le donne. Ma la condanna piu’ netta e’ per la politica di detenzione dei richiedenti asilo, che a fine 2004 tratteneva dietro il filo spinato 212 persone da periodi che arrivano fino a sette anni – e ha separato molte famiglie. Amnesty osserva che la stessa Commissione per i diritti umani del governo australiano ha concluso che i bambini in detenzione soffrono ”danni fisici e psicologici”, e chiede che siano posti in liberta’ almeno tutti i minorenni e le loro famiglie. La direttrice di Amnesty in Australia, Mara Moustafine, ha detto che la politica di detenzione obbligatoria e indefinita e’ la prova evidente che il governo federale e’ in violazione dei suoi obblighi in materia di diritti. ”Amnesty sostiene da tempo che L’Australia deve sostenere il diritto dei profughi di chiedere asilo, invece di punirli”., ha aggiunto. Il rapporto esprime poi preoccupazione per il trattamento degli aborigeni, poiche’ i loro livelli di salute, istruzione, occupazione a alloggio, continuano ad essere drammaticamente inferiori a quelli degli australiani non indigeni. Secondo Amnesty, inoltre, la violenza contro le donne rimane un problema grave. E cita una ricerca coordinata dalle Nazioni unite, secondo cui in Australia ha subito violenza il 36% delle donne in una relazione, presente o passata, mentre la violenza domestica e’ la prima causa di morte prematura e di cattiva salute fra le donne dai 15 ai 44 anni”.


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