Mondo

Australia: la filantropia cambia faccia

Cresce la responsabilità sociale e gli ex baby boomers con denaro da spendere lo danno al non profit

di Carlotta Jesi

La filantropia australiana sta cambiando faccia. Parola di Michael Liffman, direttore dell’Asia Pacific Centre for Philantrophy and Social Investment dell’università di Swinburne, che in un’intervista al quotidiano The Age ha indicato tre principali fattori di cambiamento: i tagli del governo sulla spesa sociale, la pressione sulle aziende perché siano più responsabili, gli ex baby boomers che hanno denaro da spendere e una coscienza sociale da tranquillizzare. Secondo Liffman sono fattori che, nei prossimi anni, fanno lievitare i numeri della solidarietà in Australia. Gli ultimi studi sulla filantripia nel Paese dei canguri risalgono al 1995, quando le fondazioni donaro al non profit 122 milioni di dollari e le aziende 420 milioni di dollari.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.