Welfare

Australia: 240mila euro di risarcimento per richidente asilo

Ha 11 anni, è iraniano e ricevarà 240mila euro per i danni psicolgogici subiti nel campo di detenzione dove è stato rinchiuso in attesa del diritto d'asilo. Creato un precedente

di Sara De Carli

Il governo australiano, che da alcuni anni pratica la linea dura contro l’immigrazione clandestina richiudendo in remoti campi di detenzione i richiedenti asilo a tempo indeterminato, paghera’ un risarcimento danni pari a 240mila euro ad un bambino iraniano di 11 anni che ha sofferto danni psicologici quando e’ stato rinchiuso per due anni in due centri di detenzione. Il piccolo Shayan Badraie ha fatto causa al dipartimento Immigrazione, con il sostegno di gruppi per i diritti dei profughi, affermando di aver subito danni psicologici dopo aver assistito a disordini, tentativi di suicidio, atti di autolesionismo e violenza, mentre era rinchiuso nei campi di Woomera, in Australia meridionale, e di Villawood presso Sydney, fra il 2000 e il 2003. Dopo mesi di udienze alla Corte suprema di Sydney, i legali del ragazzino hanno accettato un’offerta di accordo extragiudiziale di 400 mila dollari australiani dagli avvocati del governo. E’ la prima volta che il governo di Canberra ammette responsabilita’ per danni causati ai richiedenti asilo, detenuti mentre viene valutato il loro status di profughi. L’avvocato Rebecca Gilsenan, che ha guidato la squadra legale del piccolo, ha annunciato anche che la famiglia di Shayan, che si trova a Sydney, dove Shayan gia’ frequenta una scuola, ha ottenuto questa settimana il visto di residenza in Australia. Secondo la Gilsenan, l’accordo di oggi stabilisce un importante precedente per gli altri richiedenti asilo che possano trovarsi in simili situazioni. ”I problemi che Shayan ha vissuto erano problemi sistemici piuttosto che specifici al suo caso, anche se il trattamento che ha ricevuto e’ stato particolarmente vergognoso. E’ quindi probabile che vi siano altri bambini, o anche adulti, che hanno vissuto in un simile ambiente in detenzione e hanno sofferto simili danni psichici”, ha aggiunto. L’avvocato ha auspicato che il risarcimento ottenuto aiuti Shayan a migliorare. ”Soffre ancora di problemi psichiatrici e i suoi sintomi sono fluttuanti. Quando gli tornano in mente ricordi della detenzione, ad esempio se incontra persone che erano detenute con la sua famiglia, i suoi sintomi peggiorano”, ha detto.


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