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Aung San Suu Kyi presto libera

Lo ha annunciato la giunta militare

di Redazione

Aung San Suu Kyi tornerà in libertà il 13 novembre, scadenza della condanna a 18 mesi di arresti domiciliari. Lo ha confermato la giunta militare della Birmania. La premio Nobel per la Pace, che ha trascorso ai domiciliari 15 degli ultimi 21 anni, riconquisterà la libertà una settimana dopo le prime elezioni politiche degli ultimi vent’anni, da cui è stata esclusa.

In questi lunghi anni di prigionia, San Suu Kyi è diventata un’icona della lotta non violenta per la libertà del suo popolo.

Figlia del generale Aung San, padre dell’indipendenza birmana ucciso quando lei aveva due anni, Suu Kyi dal 1988 ha intrapreso una battaglia non violenta contro la dittatura militare e fondato la Lega Nazionale per la Democrazia.

Nel 1989 la giunta Birmana le ha imposto di scegliere fra gli arresti domiciliari e la possibilità di lasciare il Paese, possibilità che San Suu Kyi ha rifiutato. Nel 1990 il regime ha chiamato il popolo alle urne, ma dopo la vittoria schiacciante della Lega Nazionale per la Democrazia ha annullato il voto e ripreso il potere con la forza.

Da allora Aung San Suu Kyi ha vissuto a fasi alterne agli arresti domiciliari, per un totale di 15 anni di prigionia.

Pochi giorni fa il presidente Ban Ki Moon aveva detto che le elezioni del prossimo 7 novembre in Myanmar non sarebbero state “credibili” senza il rilascio dei prigionieri politici, tra cui la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi.

Oggi la giunta militare ha confermato la liberazione una settimana dopo le elezioni, alle quali il partito della San Suu Kyi non parteciperà perché è stato sciolto dalla giunta militare il 6 maggio e dichiarato illegale.

La notizia del suo prossimo rilascio è stata accolta con scetticismo da uno dei suoi legali. «Non abbiamo ancora conferme su questo annuncio e ci crederò solo quando lo vedrò. Il regime ha più volte annunciato la liberazione di San Suu Kyi in questi ultimi sette anni, anche indicando delle date precise. Annunci che poi si sono sempre rivelati falsi. Quindi, aspettiamo a vedere cosa succede», ha detto Jared Genser ai microfoni di CnrMedia.

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