Dipendenze

Aumenta in Italia l’uso di droghe, soprattutto tra i giovanissimi e le donne

La “Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia”, presentata in Parlamento, conferma l'andamento del consumo delle droghe soprattutto tra i minori. L'allarme del presidente della Federazione italiana delle comunità terapeutiche

di Redazione

Nel 2022 è stato registrato un nuovo incremento nell’uso di droghe nella fascia giovanile: rispetto al 2021 i consumi sono saliti dal 18,7% al 27,9%. Preoccupa il rilevante aumento soprattutto dei cannabinoidi sintetici e delle nuove sostanze psicoattive – Nps. La cocaina continua ad essere una delle sostanze più presenti nel mercato delle droghe in Italia. E aumenta il numero di giovani donne che fanno uso di sostanze di vario genere. Sono alcuni dei dati principali contenuti nella “Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia”, presentata in Parlamento dal dipartimento per le Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. Una panoramica che è frutto del coordinamento interistituzionale tra le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato e gli enti pubblici competenti in materia. Vi si trovano gli indicatori, diretti e indiretti, che fanno un focus sull’offerta e sul mercato delle sostanze stupefacenti nel nostro Paese, sulla diffusione e sulle tendenze dei consumi nella popolazione, ma anche sul ruolo dei sistemi sociosanitari regionali e del privato sociale nella gestione dei servizi per le dipendenze.

Nei dati di quest’anno da segnalare in particolare la persistenza di un’alta prevalenza di uso di cannabinoidi sintetici e delle Nps che, nel loro complesso, rappresentano circa il 10% dei consumi. Sostanze “di nuova generazione” che hanno come fonte principale di acquisto il mercato del web. Ulteriore dato che colpisce è l’uso di psicofarmaci riportato nella fascia 15-19 anni al 10,8% (nel 2021 era pari al 6,6%). La tendenza generale, all’interno di questo contesto d’uso, per quanto riguarda purezza e prezzo, è quello dell’aumento della media di principio attivo per l’hashish con una contemporanea riduzione del prezzo. A fronte di questa macro tendenza, dal punto di vista della salute, si registra un aumento generale dell’utenza sia dei servizi pubblici sia delle comunità terapeutiche, oltre che un contemporaneo aumento degli accessi al Pronto soccorso e dei ricoveri dovuti a problematiche droga-correlate. Si registra inoltre anche un aumento delle diagnosi di infezione da Hiv e Aids (in forma tardiva).

Dal punto di vista giudiziario, a fronte di un lieve aumento dei detenuti per reati legati alle droghe, è anche aumentato il ricorso alle misure alternative al carcere per i tossicodipendenti. Negli ultimi quattro anni i quantitativi di cocaina intercettati nel nostro Paese sono passati da circa 3 tonnellate e mezzo (2018) a oltre 26 tonnellate, il 77% delle quali bloccate nelle aree doganali marittime. Nel 2022 in più di 9.400 operazioni di polizia, che rappresentano circa il 50% delle operazioni totali, sono state sequestrate oltre 47 tonnellate di cannabis e derivati. Oltre il 93% della sostanza sequestrata è stata rinvenuta nel territorio nazionale e nello specifico sulle persone fermate, in abitazioni private, in auto e all’interno di pacchi e lettere.

Tutti gli indicatori esaminati descrivono i prodotti della cannabis come le sostanze stupefacenti più utilizzate in Italia, dato in linea con i medesimi indicatori riferiti a domanda e offerta a livello europeo e mondiale. Dopo un’apparente contrazione osservata nel biennio trascorso, il mercato torna ai valori del periodo pre-pandemico. Nel corso del 2022 si è osservata una generale stabilità del mercato degli oppiacei (l’eroina, in particolare, continua a rappresentare la sostanza con il maggiore impatto di tipo sanitario), che rappresentano non a caso la principale sostanza di consumo tra gli utenti in trattamento ai Servizi pubblici per le dipendenze – Serd e sono responsabili del 30% dei percorsi di recupero presso le strutture del privato sociale e del 20% dei ricoveri con diagnosi principale droga-correlata. L’uso principale di eroina/oppiacei è inoltre attribuito al 14% dei detenuti tossicodipendenti. Infine, rappresentano la categoria di sostanze responsabili del 50% dei decessi per overdose registrati in Italia, seppure con una tendenza alla riduzione osservata nel corso degli ultimi tre anni.

L’adolescenza e la giovane età adulta costituiscono una fase di vita universalmente riconosciuta come particolarmente delicata, caratterizzata da profondi mutamenti a livello fisico, emotivo e sociale. Durante questo periodo, l’impulsività e la ricerca di nuove esperienze possono indurre i giovani ad adottare comportamenti rischiosi, tra cui l’uso di sostanze psicoattive o l’incorrere in altre situazioni a rischio, sia nel contesto digitale sia in quello reale. In particolare, le sostanze psicoattive, legali e illegali, risultano piuttosto diffuse tra i giovanissimi. Nel 2022 si è osservato un generale aumento dei consumi che sono tornati a valori in linea o superiori rispetto a quelli pre-pandemici.

Luciano Squillaci_presidente Fict

«In Italia, rispetto ai dati del 2021, aumentano le morti per droga, aumentano i detenuti in carcere per reati di droga, aumentano i consumi nella fascia giovanile dal 18,7% al 27,9% soprattutto di cannabinoidi sintetici e Nps e come fonte principale di acquisto il mercato del web», sottolinea con grande preoccupazione Luciano Squillaci, presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche – Fict. «Si assiste anche ad un aumento delle diagnosi di infezione da Hiv e Aids in forma tardiva, si passa dal 36% al 40% nel 2022. I dati, quindi, si presentano sempre più drammatici perché dilagante è la cultura della normalizzazione e carente la percezione dei danni che provocano le sostanze come cocaina, crack e alcol. Altro dato da rilevare è che, tra le sostanze legali, la più diffusa tra i giovani, come bene vediamo nei nostri servizi su strada e nei luoghi di aggregazione, è l’alcol, consumato nell’anno da circa un milione 900mila studenti di 15-19 anni. Per oltre 780mila studenti (il 33%) si è trattato di un consumo elevato che ha portato all’intossicazione alcolica e, tra i 18-24enni, la quota di quanti si sono ubriacati nell’ultimo anno è circa il 50%. Si tratta di ragazzini, di vite, non di numeri. E certo non ci meraviglia il dato degli aumenti dei ricoveri in ospedale correlati all’uso di sostanze, come anche l’emergere di ulteriori comportamenti a rischio e potenzialmente additivi, spesso legati a Internet e alle nuove tecnologie. Il più diffuso tra questi è il gioco d’azzardo che, nel 2022, ha interessato circa la metà degli studenti 15-19enni, già iniziato in modo preoccupante, durante la pandemia, per non parlare dei nuovi fenomeni come il ghosting o il ritiro sociale volontario. Il primo, nel 2022, ha coinvolto oltre 850mila studenti mentre sono circa 55mila gli studenti che sono rimasti isolati per oltre 6 mesi. Nell’ultimo anno, nei nostri Centri Fict abbiamo accolto il 34% di utenza, oltre cinquemila persone sulle 14.904 in carico nei servizi del privato sociale accreditato in Italia. E la prima sostanza di abuso per cui si richiede il trattamento è proprio la cocaina, seguita da eroina e alcol».

«Quello che maggiormente ci preoccupa sono i dati sul consumo tra i giovani», conclude Squillaci. «Un tempo si trasgrediva in modo solitario, oggi invece tutto deve essere reso visibile a tutti, deve essere social, anche utilizzando l’eccesso oltre ogni limite per ottenere popolarità tramite un “like”. Abbiamo tolto ai giovani il significato dell’amore, inteso come rispetto, sogno di un futuro, pudore del proprio corpo. Abbiamo dato in mano ai ragazzi un cellulare e detto loro “Guardate il mondo da uno schermo”, negandogli la capacità critica, una crescita sana, consapevole ed il senso del limite. Lo diciamo da sempre e lo ribadiamo: dobbiamo investire sull’aspetto educativo delle relazioni, la speranza è possibile, la tocchiamo con mano tutti i giorni nelle nostre Comunità, partendo proprio dai volti dei ragazzi, dal volto di una madre, di un padre. Sono loro che ci fanno sperare: sono loro ad offrirci i punti di riferimento del nostro impegno, sono loro che ci offrono le coordinate etiche, sociali, politiche del nostro agire. Dobbiamo avere il coraggio e la speranza nella vita che vuol dire essere più forti dell’indifferenza, della rassegnazione, di ogni violenza e schiavitù. Qui si svela l’alto valore della relazione umana che è reciprocità e corresponsabilità».

Per consultare la sintesi della “Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia” cliccare qui.

Credits: foto d’apertura di Gras Grun su Unsplash


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