Volontariato

Aumenta il fabbisogno di sangue: l’Avis pronta a cambiare colore

Il coinvolgimento degli immigrati fra i temi dell'assemblea nazionale

di Benedetta Verrini

Un’assemblea nazionale in Abruzzo, per riconfermare una forte vicinanza alle popolazioni di questa regione. Un’assemblea in cui, tra il 21 e il 23 maggio, sono attesi mille delegati, in rappresentanza degli oltre un milione 150mila soci donatori e delle 3.300 sedi presenti in tutta Italia: è l’appuntamento annuale dell’Avis per “fare il punto” sulle attività del 2009 e alzare lo sguardo sui progetti in corso per il 2010.
Vincenzo Saturni, presidente nazionale, lo annuncia come «un momento strategico, in cui la grande rete Avis si riconosce nella centralità di ciascuna sede locale e, nello stesso tempo, elabora una condivisione sui progetti». Le questioni sul tavolo non sono poche: il Centro nazionale sangue ha prospettato, per l’anno in corso, un 4% in più di fabbisogno di sangue. «È un incremento fisiologico legato all’aumento dell’età media della popolazione, al maggior numero di trapianti e interventi chirurgici complessi che richiedono trasfusioni, al continuo tentativo di dare una maggior qualità della vita ai soggetti affetti da anemie», spiega Saturni. Per questo, tra le azioni strategiche su cui Avis ha investito c’è la nuova campagna «Tutti dovremmo farlo», che ha fra i testimonial anche il campione Igor Cassina. «La promozione della donazione è tra i compiti strategici di Avis, che offre un contributo straordinario al mantenimento dell’autosufficienza di sangue», spiega il presidente. «Ci rivolgiamo a tutti, ma in particolare ai giovani, alle donne e ai nuovi cittadini per mantenere saldo questo traguardo e spiegare che sì, la donazione può entrare tranquillamente nel nostro stile di vita». Il target dei donatori si trova nella fascia 18-60 anni e intercetta circa il 10% di un bacino di 10 milioni di persone. Ma questa platea, in condizioni di progressivo invecchiamento della popolazione, si va lentamente assottigliando. «Per questo, con gli attuali tassi di immigrazione, ci rivolgiamo anche ai nuovi cittadini per invitarli a essere integrati in questo Paese, in cui vivono, lavorano e fanno famiglia, in modo ancora più totale».
Tra gli altri temi in agenda c’è la possibilità di gestire, nelle sedi territoriali, la raccolta in modo diretto, attraverso il recepimento di una direttiva Ue. E poi, tutta la dimensione del volontariato di Avis: un grande progetto di cooperazione internazionale in America Latina, i progetti di servizio civile, le intese con il Miur e le Politiche giovanili perché Avis diventi sempre più «un’agenzia educativa esterna, capace di dialogare con i ragazzi. E capace di riconoscere così anche i dirigenti di domani».


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