Cultura

Audioteche a rischio senza la legge

I libri su cassetta sono una risorsa indispensabile per tutti i non vedenti che vogliono leggere, studiare, informarsi

di A. Capannini

Rifinanziare la legge Devetag, che stanzia 800 milioni l?anno a favore delle associazioni che lavorano per i non vedenti. A chiederlo sono i ?donatori di voce?, i volontari che registrano su cassetta testi di studio e libri di ogni genere per i ciechi. Senza questi soldi, la crescente attività di ?traduzione? richiesta a questi volontari non sarà più possibile.

Dopo due anni di finanziamento, stabiliti con la legge in questione, c?è il rischio che per il ?98 i volontari debbano cavarsela da soli: «Se questo sostegno finanziario dovesse venire a mancare, associazioni non profit come la nostra avrebbero grossi problemi». Chi parla è Gualtiero Munerol, responsabile del Centro del libro parlato di Feltre, un ente non profit che fino a oggi ha riversato su audiocassetta più di 6 mila volumi, con un ritmo superiore alle mille opere l?anno. Più del 60 per cento di questa particolare biblioteca consiste di libri di studio, dalla scuola elementare all?università. E molti altri sono i centri che svolgono servizi del genere, e che rischiano la chiusura se la Devetag non sarà rifinanziata.

«Ma le richieste dei non vendenti che si rivolgono a noi sono sempre più variegate», racconta ancora Munerol, «e sempre più numerose sono le registrazioni personalizzate, su richiesta dei singoli clienti». Il Centro infatti, anche grazie ai fondi di cui si chiede il rifinanziamento, riesce ad esaudire un numero sempre maggiore di richieste. E non sono solo i non vedenti a rivolgersi a Munerol e compagni, perché leggere un comune libro cartaceo può essere un problema per molte altre persone svantaggiate.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.