Mondo
Aubenas: un inferno lungo 157 giorni
La giornalista francese sequestrata il 5 gennaio scorso e liberata al termine di un'operazione rocambolesca dei servizi segreti francesi
L’inviata del quotidiano francese Florence Aubenas e il suo interprete Hussein Hanoun sono stati quindi liberati dopo 157 giorni di sequestro. Secondo quanto ha riferito a France Info l’ambasciatore della Francia in Iraq Bernard Bajolet, la loro liberazione è giunta al termine di un’operazione dei servizi segreti organizzata (in collaborazione con l’intelligence rumena) nei minimi dettagli negli ultimi undici giorni e giudicata “estremamente pericolosa”. Lo stesso ambasciatore ha poi aggiunto di aver trovato la Aubenas “dimagrita” ma “molto vivace”.
Mentre l’interprete irachena “ha già ritrovato stamane” i suoi familiari, quelli della Aubenas dovranno pazientare fino a stasera quando l’aereo su cui imbarcherà nel pomeriggio a Nicosi (Cipro) atterrerà all’aeroporto di Villacoublay, a Parigi.
I 157 giorni di sequestro:
6 gennaio: dal giorno precendente, Libération rimane senza notizia della sua inviata speciale in Iraq Florence Aubenas e della sua guida irachena Hussein Hanoun al Saadi.
7 gennaio: il presidente Chirac dichiara che tutti i mezzi sono mobilitati per ritrovare la giornalista raccomandando “all’insieme dei media di non inviare giornalisti in Iraq”.
13 gennaio: in visita a Parigi, il presidente ad interim iracheno Ghazi al Yaour rivela alla stampa che la Aubenas è stata vittima di un sequestro.
26 gennaio: Ritratti giganti di Florence e Hussein sono fissati sulla Place de la République a Parigi. E’ l’inizio di una vasta campagna di mobilitazione lanciata da Reporters senza frontiere e dal comitato di sostegno della Aubenas.
1 marzo: Prime immagini di Florence Aubenas sequestrata. In un video non datato, la giornalista lancia un disperato appello: “Il mio nome è Florence Aubenas. Sono francese. Sono giornalista e lavoro per Libération. La mia salute è molto pessima. Sto ugualmente molto male sul piano psicologico”. Lancia un messaggio al deputato del partito di maggioranza francese dell’Ump Didier Julia, protagonista di un tentaivo di mediazione molto ambiguo per la liberazione dei giornalisti di Le Figaro Bruno Chesnot e Georges Malbrunot. Il governo francese chiede a Julia di prendere “nessuna iniziativa personale”.
11 marzo: il direttore di Libè Serge July si reca a Baghdad per “contribuire agli sforzi per una liberazione rapida” dei due ostaggi.
17 marzo: il primo ministro Raffarin conferma un'”intensificazione dei contatti”.
3 maggio: le autorità francesi hanno “ottime ragioni per pensare” che la Aubenas è “viva”.
7 giugno: Serge July annuncia un “contatto stabilizzato”.
12 giugno, ore 10.30: il Quay d’Orasy (Ministero degli esteri francesi, ndr) annuncia che Florence Aubenas e Hussein Hanoun sono stati liberati.
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