Cultura

Attualissimo il Tolstoj inedito di Avanzi popolo

Recensione del libro "Avanzi popolo" di Lev Nikolaevic Tolstoj (di Antonino Piazza).

di Redazione

I poeti non scrivono per i poeti. I versi della vita sono le pagine del libro di se stessi. L?arte scrivana non è quella del retore, quand?è arte. E ciò vale per ogni forma dell?espressività umana. L?arte scrivana è di chi, preso per i capelli dalla bellezza, si lascia trascinar nel cuore della vita, da dove canta la pienezza dell?ascolto. Su e giù per i secoli, giù e su… Gesù… parole vuote come le spoglie d?una cicala. Noi non cestiniamo niente per non sporcare il cestino, quando c?è gente costretta a lavorare nella più sola e offesa solitudine. Perché le viene negato di esistere. Su tutto questo ci fanno riflettere le lettere inedite sull?editoria di Lev Nikolaevic Tolstoj, Avanzi popolo (Stampa Alternativa, 1 euro), tradotte da Carla Muschio. Tolstoj ci aiuta a guardare il nostro presente. Ci fa vedere l?attualità. Oggi, nel secolo della cartastraccia in cui, più di prima, c?è gente che porta (infilata in salotti, salottini e feste) ogni sorta di ?avanzi del niente?. Perché, oltre la diarrea narrativa, al di là della cervellotica stitichezza, scavalcando l?artificio, c?è lei: la passione. Accompagnata dall?amor dei poeti che spalanca le porte della morte sull?infinito. Che si libera in una sintesi di parola, e forma, e colori. Chi invece ?non ha niente da dire? s?applica al compitino sul paesaggio da consegnare alla maestra, e tira dentro il mercato il ciarlo d’élite per elitari cialtroni. Alla faccia della vita.
Antonino Piazza

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