Cultura

«Attenzione, è facile entrare nelle cricche della corruzione»

Il Pontefice nella Messa mattutina a Casa Santa Marta si è soffermato sul tema della corruzione e dell'ingiustizia. Tema quantomai attuale dopo i casi interni al Vaticano e quelli italiani di Expo e Mose, scoppiati negli ultimi giorni

di Redazione

Pur senza fare mai alcun rimando diretto ed esplicito, come spesso accade il Papa guarda alla quotidianità. È il caso dell'omelia mattutina di oggi. Che è un rimando evidente alle vicende che hanno scosso il Vaticano negli ultimi mesi ma anche ai casi esplosi sui media nelgi ultimi giorni che riguardano Expo e Mose.  

Se io sono “mite nella vita”, ha sottolineato Papa Francesco, “penseranno che io sono uno stolto”. “Pensino pure quello”, ha detto il Papa, “ma tu sei mite, perché con questa mitezza avrai in eredità la Terra”. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, beati – ha aggiunto – quelli “che lottano per la giustizia, perché ci sia giustizia nel mondo”.

A questo punto il Papa è stato molto esplicito: «è tanto facile – ha ammonito – entrare nelle cricche della corruzione, quella politica quotidiana del do ut des”. “Tutto è affari” ha sottolineato aggiungendo “quante ingiustizie. Quanta gente che soffre per queste ingiustizie”. Per poi ricordare però che Gesù dice: “Sono beati quelli che lottano contro queste ingiustizie. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. I misericordiosi”, ha affermato, “quelli che perdonano, che capiscono gli errori degli altri”.

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