Famiglia

«Attenti, la mancata trasparenza mette a rischio il tessuto sociale»

La diagnosi di un esperto.

di Francesco Maggio

Tra 10 anni non le stragi dell?11 settembre ma lo scandalo Enron sarà visto come la grande svolta degli Stati Uniti!», ha scritto sul New York Times giorni fa Paul Krugman. E sono in tanti, nella comunità finanziaria, che la pensano come l?economista di Princeton. Più cauto, invece, il parere di Marco Onado. Per l?ex commissario Consob (dal ?93 al ?98), docente di Economia e diritto degli intermediari finanziari all?Università Bocconi, è importante fare dei distinguo, «molto dipende», dichiara, «dalla lezione che i mercati europei sapranno trarre da questo tragico evento, anche se non ho dubbi sul fatto che la trasparenza diventerà sempre di più un fattore strategico per la finanza». Vita: Da cosa derivano le sue perplessità? Marco Onado: Io non so se, come è stato scritto, il caso Enron «cambierà il mondo». Sono tuttavia convinto che darà una forte spinta al cambiamento dell?atteggiamento con cui in questi anni gli operatori hanno guardato al mercato finanziario americano. Soprattutto fino al marzo 2000 quando con l??esplosione? della new economy, l?euforia generalizzata che pervadeva quel mercato ha consentito a tanti di agire impunemente, in pieno conflitto di interessi. Il caso Enron ha messo in evidenza problemi di carattere strutturale del capitalismo americano dai quali l?Europa e l?Italia, in particolare, dovrebbero trarre una bella lezione. Vita: Quale, in particolare? Onado: Negli ultimi 10 anni gli Usa hanno avuto la presunzione di giudicare i mercati buoni o cattivi a seconda del fatto se essi assomigliavano o meno al modello americano. Ora il caso Enron ci ha dimostrato che gli Usa non sono tutto questo modello di efficienza che si immaginava. E che forse l?Europa (ma anche l?Italia) può provare a proporre un modello alternativo. Vita: Eppure, se guardiamo proprio all?Italia negli ultimi 10 anni non è che ci siano stati grandi cambiamenti, per esempio nel sistema bancario che rimane ancora molto ingessato. Onado: Dipende dai punti di vista. Dieci anni fa le banche italiane erano quasi tutte pubbliche. Oggi il 90% è stato privatizzato. Certo, se il rinnovamento fosse partito prima, il sistema ora sarebbe più fluido. Vita: Perché la trasparenza è un fattore così strategico nella finanza? Onado: Per una ragione molto semplice, anche se, evidentemente, ancora poco esplorata: la ricchezza delle famiglie sarà sempre più basata sui titoli aziendali sia sotto forma di risparmio gestito che di rendite da fondi pensione. Se i mercati finanziari non saranno trasparenti al punto da fornire tutte le informazioni necessarie per fare buoni investimenti, verrà compromessa la stessa tenuta del tessuto sociale. Vita: E gli operatori finanziari, a suo avviso, hanno questa consapevolezza? Onado: Purtroppo, in larga parte, ancora no.


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