Sostenibilità
Attenti al mare crescerà di 60 centimetri
Se non si fermerà il rialzo delle temperature, andremo incontro a eventi atmosferici catastrofici. (a cura di Vincenzo Ferrara, capo progetto sopeciale ENEA, Global Climate)
di Redazione
La temperatura media globale tenderà a crescere di un valore compreso tra 1,4 e 5,8° C al 2100, a seconda delle ipotesi di sviluppo socioeconomico mondiale,
di crescita della popolazione e di utilizzo dei combustibili fossili, ma con valori più probabili che dovrebbero essere compresi fra i 2 e i 3,5°C e un tasso medio di crescita attorno a 0,3°C per decennio.
Le precipitazioni medie globali, considerate su archi di tempo ventennali, tendono a crescere. Continuando così, raggiungeranno nel 2060-2080 (periodo nel
quale presumibilmente si raddoppierà la concentrazione atmosferica di anidride carbonica) un incremento medio globale e medio ventennale del 2,4% rispetto
alla situazione attuale.
L?intensità delle precipitazioni estreme tende ad aumentare a un ritmo maggiore rispetto al ritmo di aumento delle precipitazioni medie totali e parallelamente la probabilità di occorrenza di tali fenomeni estremi
Le proiezioni future indicano che il livello del mare al 2100 aumenterà da un minimo di 10 centimetri a un massimo di 90, ma con valori più probabili che vanno da 20 a 60 centimetri. Tale massimo potrebbe portarsi anche a 75 centimetri nel 2100 nel caso che la temperatura media globale tendesse ad aumentare più di 2° C. All?innalzamento del livello del mare contribuiscono diverse cause, ma la principale è l?espansione termica degli oceani e lo scioglimento dei ghiacciai delle medie e basse latitudini.
La diversa distribuzione delle precipitazioni porterà a una maggiore disponibilità di acqua dolce nelle zone poste alle alte latitudini e una minore disponibilità per quelle a basse latitudini, aumentando le differenze già attualmente esistenti. Inoltre verrebbero accelerati i processi di desertificazione in atto. Nelle aree delle basse latitudini, inoltre, tenderanno sia ad aumentare gli incendi boschivi, sia a crescere i rischi di perdita degli ecosistemi e della biodiversità attuale. Le conseguenze si ripercuoteranno anche sulla fauna e soprattutto su quella migratoria.
L?aumento di anidride carbonica in atmosfera tenderà ad aumentare la produttività agricola soprattutto alle alte latitudini. Alle basse latitudini,
invece, la riduzione della disponibilità d?acqua e l?aumento della temperatura tenderanno a portare, invece, a un effetto opposto.
L?aumento del livello del mare comporterà maggiori rischi per le zone costiere europee di tutti i Paesi del mondo: danni da inondazione, oltre che perdita di biodiversità.
L?aumento della temperatura e dell?umidità tenderà a creare condizioni ottimali per la diffusione alle medie e alte latitudini di malattie e infezioni, attualmente confinate nelle zone sub-tropicali. I rischi maggiori sono per la diffusione della malaria e la dengue.
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