Volontariato

Attenti a quei due Governano il mondo

L'una concede prestiti e decide delle sorti di intere nazioni.L'altro controlla e dà i voti. Dalle centrali di Washington. Ecco come funzionano e chi ne fa parte

di Sergio Lucchetti

Per molti il Fondo Monetario Internazionale è quell’organismo multilaterale con sede a Washington che periodicamente presenta le pagelle alle politiche economiche di questo o quel governo italiano, mentre la Banca Mondiale nel nostro paese è un’illustre sconosciuta nonostante l’Italia sia uno dei maggiori contribuenti delle sue attività (nell’ultimo triennio il nostro paese si è impegnato a versare quote per circa 1000 miliardi l’anno). Ovviamente la realtà è più complessa. Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale hanno le loro sedi centrali a Washington a pochi isolati di distanza uno dall’altro, hanno assemblee annuali congiunte, ma non hanno lo stesso ruolo nel governo dell’economia mondiale. I due organismi in cui sono membri praticamente tutti i paesi che lo sono anche dell’Onu, anche se in passato questo non è stato sempre il caso, operano sia con i fondi versati annualmente dai paesi membri più ricchi che investendo i propri fondi sui mercati finanziari. Sono stati creati entrambi a Bretton Woods nel New Hampshire nel ‘44 come pilastri della ricostruzione economica dopo la guerra mondiale, ma con un ruolo molto diverso. La Banca Mondiale, creata nel ‘44, ha come sua missione di “offrire prestiti e assistenza finanziaria ed economica a paesi in via di sviluppo sul fronte delle infrastrutture, della salute e dell’educazione” e si muove con una sorta di obiettivo mobile: ha finanziato la ricostruzione in Europa nel dopoguerra, per passare poi all’Asia e all’Africa, ed è poi stata attiva nei paesi dell’Est Europa dopo la caduta del Muro di Berlino così come sicuramente si impegnerà presto in Serbia e nel Kosovo. All’interno della Banca Mondiale coesistono quattro organizzazioni:l’Ida, che offre prestiti a lungo termine e praticamente senza interesse ai paesi più poveri, l’Ibrd che offre prestiti a paesi in condizioni economiche migliori, l’Ifc (il braccio finanziario) che promuove iniziative del settore privato nei paesi in via di sviluppo oltre che lo sviluppo dei locali mercati finanziari e infine il Miga che offre garanzie per investimenti diretti nei paesi in via di sviluppo. La Banca Mondiale, spesso criticata in passato dai gruppi di organizzazioni non governative (Ngo) per il taglio ideologico e/o le conseguenze ambientali di alcune sue iniziative nei paesi del Terzo Mondo, è oggi quindi quasi unicamente concentrata sui paesi in via di sviluppo e James Wolfensohn, l’australiano naturalizzato americano che la guida dal ‘95 ha scelto la linea delle consultazioni con tutte le parti coinvolte comprese le Ngo ed è sicuramente uno dei grandi fautori del dialogo con l’Onu. Il Fondo Monetario Internazionale guidato dal francese Michel Camdessus è un’organizzazione più piccola che fa sopratutto del monitoraggio sull’attività economica dei paesi membri, e sopratutto sulla loro politica monetaria e dei cambi. Il suo ruolo è di supervisione, ma il Fondo ha spesso un ruolo attivo nell’offrire suggerimenti concreti ai singoli paesi per come prevenire le crisi finanziarie e favorire lo sviluppo anche concedendo crediti a breve e medio termine a paesi in difficoltà finanziarie. La sua funzione principale non è però quella di fornire dei prestiti, anche se spesso in crisi recenti come quella asiatica o del Messico è stato il Fondo a fare da arbitro e garante per prestiti suoi, di altri organismi internazionali e di singoli paesi. Il ruolo del Fondo, al centro da qualche anno di un grande dibattito sulla nuova architettura dell’economia mondiale, è esemplificato bene dal caso della Russia. I governi di Mosca hanno periodiche riunioni con i funzionari del Fondo che pongono condizioni precise per concedere presti a condizioni favorevoli e periodicamente presentano i loro giudizi sui progressi economici del paese. Il Fondo segue attentamente gli sviluppi economici anche nei paesi industrializzati e fa previsioni economiche su scala globale. Ecco perchè spesso di parla delle “pagelle” del Fondo su questa o quella manovra economica del governo italiano. L’Italia da un lato finanzia il Fondo, ma dall’altro è oggetto delle sue analisi e delle visite dei suoi funzionari che operano sempre più come rappresentanti di una sorta di governo mondiale dell’economia. L’unico esistente in questa fase di predominio dell’economia di mercato.


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