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Attentato alla salute:si rischia fino a 10 anni

Per medici e farmacisti oltre alla condanna penale è prevista l’interdizione dalla professione. E i laboratori di analisi saranno controllati da un Comitato nazionale

di Pasquale Coccia

Se il governo francese pensa a una seconda legge che inasprisca ulteriormente le pene per coloro che favoriscono il doping, il governo Prodi muove i primi timidi passi in materia. La legge di prossima approvazione in Parlamento considera ?l?attività sportiva diretta alla promozione della salute individuale e collettiva? e il doping un vero e proprio ?pericolo per l?integrità psichica e fisica degli atleti?. Chi favorisce il doping attenta alla salute degli sportivi e le pene previste rappresentano un primo tentativo di limitare l?azione di coloro che fino a oggi hanno agito indisturbati, perché a pagare è stato unicamente l?atleta.
A iniziare dai medici dello sport che somministrano sostanze dopanti, molti dei quali anche a giovani atleti impegnati in gare di livello amatoriale, desiderosi di protagonismo. Per tali medici si prevede oltre alla detenzione anche l?interdizione dall?esercizio della professione da 5 a 10 anni, sanzione valida anche per i farmacisti che vendono prodotti dopanti a individui privi di apposita prescrizione e non soggetti a particolari patologie. Pene detentive da 1 a 5 anni anche per i dirigenti del Coni, alcuni dei quali hanno abbassato la guardia negli ultimi anni, tanto che l?articolo 10 recita esplicitamente: ?La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso da un dirigente del Coni, delle federazioni sportive nazionali o degli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni?. Per loro la pena raddoppia se il dopato è un minore di 18 anni.
La novità è rappresentata anche dall?istituzione di un Comitato nazionale di tutela delle attività sportive e per la lotta al doping presso la presidenza del Consiglio dei ministri, che avrà il compito principale di standardizzare i laboratori di analisi antidoping, sulla base delle norme adottate dal Comitato olimpico internazionale, di individuare i laboratori autorizzati a effettuare l?esecuzione dei controlli. Un passo decisivo che priva il Coni del ruolo ambiguo di controllore e controllato, visto che i laboratori antidoping hanno sede al Coni.

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