Welfare

Attacchi di panico: a Roma nuovo centro di terapia

E' il primo dell'Italia centrale dedicato a un disturbo che colpisce almeno mezzo milione di italiani

di Gabriella Meroni

E’ nato a Roma il primo centro specializzato nella diagnosi e nella cura degli attacchi di panico, è l’unico finora attivo nell’Italia centrale e il terzo del Paese, dopo quelli di Milano e Bari. Il centro è stato presentato a Roma, nel convegno sul panico organizzato dalla stessa struttura, l’ospedale Nuovo Regina Margherita, a Trastevere. ‘ ‘Attualmente la diagnosi degli attacchi di panico avviene in media con due anni di ritardo – ha rilevato il responsabile del centro, lo psichiatra Tonino Cantelmi – e questo accade perché i sintomi vengono spesso scambiati per quelli di un infarto dallo stesso paziente, che comincia così a sottoporsi a numerosissimi accertamenti diagnostici”. Quando poi si arriva alla diagnosi, molti hanno difficoltà ad affrontare il problema e a curarsi. ”Eppure – ha aggiunto – nel 90% dei casi gli attacchi di panico si possono curare con successo e sconfiggere nel giro di 4 o 5 anni”. I due psichiatri e i cinque psicologi del centro sono specializzati sia nello screening medico e psicodiagnostico degli attacchi di panico, sia nella terapia. Questa è basata sia su farmaci di nuova generazione che agiscono sul controllo della serotonina, uno dei principali neurotrasmettitori coinvolti nel controllo dell’umore, ma soprattutto su sedute di psicoterapia comportamentale. Si prevedono anche terapie familiari e di gruppo e in futuro è in programma la creazione di gruppi di auto-aiuto in collaborazione con la Lega italiana per i disturbi da attacchi di panico (Lidap). Cominciano intorno a 20 anni e diventano più frequenti nei quarantenni, soprattutto se vittime dello stress. Gli attacchi di panico, che oggi colpiscono fra 500.000 e un milione di italiani, si scatenano all’improvviso, spesso durante i viaggi di nozze o il servizio militare, e le vittime più frequenti sono donne, manager, scrittori e attori. Sono i dati che saranno presentati domani a Roma, nel convegno sul panico organizzato dall’ospedale Nuovo Regina Margherita per l’inaugurazione della prima struttura specializzata nella cura degli attacchi panico nell’Italia centrale. ”Oggi gli attacchi di panico colpiscono dal 2% al 4% della popolazione adulta – ha detto il responsabile del centro, lo psichiatra Tonino Cantelmi – e nei prossimi anni sono decisamente destinati ad aumentare”. Attualmente le più colpite sono le donne, il doppio rispetto agli uomini, e gli attacchi colpiscono soprattutto dopo separazioni e divorzi. A scatenare gli attacchi sono però in generale situazioni in cui si verifica un distacco, dalla perdita di una persona cara avvenuta durante l’infanzia alla separazione dalla famiglia di origine che avviene al momento del matrimonio. La paura di morire è l’elemento costante di ogni attacco di panico, tanto che nella maggioranza dei casi chi ne soffre è convinto di avere un infarto. Cominciano così le corse al pronto soccorso (c’è chi ne ha fatte 50 in due anni) e una serie di esami clinici che in media ritardano di due anni la diagnosi. Tra gli altri sintomi possono esserci tachicardia, senso di soffocamento, dolori diffusi (soprattutto gastrointestinali), vertigini, fobia dello spazio. Tunnel, ascensori e scale terrorizzano, diventa impensabile affacciarsi al balcone e avvicinarsi a una finestra. Alcuni cominciano a mangiare pochissimo e non prendono pastiglie per paura di essere soffocati dal cibo. Avvengono inoltre alterazione di tipo neurofisiologico che alterano la percezione di alcuni segnali esterni in modo che situazioni in realtà non rischiose (come atTraversare un ponte) vengono percepite come pericolose. ”In poco tempo – ha osservato Cantelmi – diventa impossibile affrontare la vita quotidiana, andare al lavoro o semplicemente uscire per andare al cinema o a un ristorante”.


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