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Atene chiede aiuto a Banca Etica

Visita presidente dell'istituto cooperativa nel paese dilaniato dalla crisi, invitato da alcuni parlamentari greci per illustrare il modello di Banca Etica. Intervista a Ugo Biggeri

di Francesco Dente

«In Grecia c’è un fortissimo interesse per nostra esperienza». Ugo Biggeri, presidente di Banca popolare Etica, invitato ad Atene dal Gruppo dei Verdi del Parlamento Europeo, e in particolare dal parlamentare greco Nikos Chrysogelos, a illustrare l’esperienza del primo istituto di credito interamente dedito alla finanza etica, ritiene che Banca etica possa rappresentare un esempio utile per la rinascita dell’economia civile greca anche se, ammette, la strada non è certo in discesa.


Presidente, Banca Etica è un modello che si può esportare in Grecia?
Credo che questo sia un momento in cui la finanza etica abbia molto da dire in Grecia perché le persone sono colpite negativamente da tutto il sistema della finanza. Sarebbe un modo per consentire ai cittadini di cominciare a riprendere il controllo delle loro azioni economiche quotidiane e per dimostrare che si può fare finanza in un altro modo.
 

Il presidente di Banca Etica Ugo Biggeri

Ma è un’impresa facile?
Dipende dal modello di finanza etica che i greci vogliono realizzare. Possono chiamare una banca estera, magari una società per azioni del Nord Europa, ad aprire una filiale oppure seguire il modello italiano di Banca Etica che, come è noto, è una cooperativa. Il presupposto per muoversi, in questo secondo caso, è che i greci trovino in primis le risorse. Si tratta di un percorso più lungo ma più partecipato. Devono trovare le risorse economiche per costituire il capitale sociale. Sono numeri che a volte spaventano, ma se ci sono tante persone che si mettono insieme i numeri si raggiungono.
 

Che impressione s’è fatto del terzo settore greco?
Il Terzo settore greco è molto debole, interviene laddove ci sono delle sovvenzioni pubbliche è ha scarsa capacità auto-imprenditoriale. L’economia civile può rappresentare una chance per la rinascita della Grecia. Lo Stato finora ha avuto un ruolo predominante nell’economia mentre il privato ignora sostanzialmente il sociale. C’è ampio spazio per costruire un’imprenditoria sociale. La crisi può essere un’occasione perché in Grecia si scoprano i valori del mutualismo e della cooperazione.
 

Che paese ha trovato?
La vita di Atene agli occhi di uno straniero non è particolarmente diversa da quella di qualche anno fa. Le conseguenze della crisi, semmai, si notano nei discorsi delle persone. Quelli con cui ho parlato sono preoccupati e arrabbiati per alcune scelte politiche fatte dall’Europa. Ho trovato però anche un atteggiamento molto più positivo di quello che mi aspettavo.
 

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