Lavoro & donne

Assumete le donne è quello che si dice in pubblico. Non assumete, in privato

Assumere donne: il nuovo imperativo. Anche nella bozza del DDL Bilancio 2024 c’è un paragrafo dedicato alla decontribuzione per le madri e all'esonero contributivo per chi le assume. Un’indagine di Reverse, azienda internazionale di HR e Head Hunting mostra un dato che facciamo fatica ad ammettere: «il 50% dei cacciatori di teste ha ricevuto una richiesta informale di esclusione di candidate da parte delle aziende»

di Sabina Pignataro

Di recente sono stati presentati dal governo Meloni il Ddl Bilancio 2024 e il documento programmatico di bilancio in cui sono stati diversi i capitoli dedicati al supporto alla genitorialità: a partire dalla decontribuzione per le madri e all’esonero contributivo per chi le assume, dall’aumento degli aiuti come l’incremento dei bonus asili nido e delle percentuali salariali durante il congedo di genitorialità. (ne abbiamo scritto qui)

Eppure, secondo un’indagine condotta da Reverse sul tema genitorialità «molto spesso gli imprenditori scelgono di evitarne l’assunzione per i diversi “ostacoli” che impediscono loro di conciliare casa e lavoro, trasferendo così diverse problematiche sulle aziende – in termini economici e di tempo». Reverse ha  deciso di intervistare 50 Head Hunter attivi tra Italia e Germania e 10 HR Manager italiani per fotografare le dinamiche del mondo del lavoro femminile e per comprendere quali soluzioni porterebbero risultati reali.

«Al 50% degli intervistati è stata fatta una richiesta informale di non proporre candidate di genere femminile, indipendentemente dal settore di appartenenza dell’azienda, ed al 75% degli Head Hunter è successo di percepire una netta preferenza per candidati uomini da parte delle aziende, anche se non apertamente dichiarata», spiega Alessandro Raguseo, Founder & CEO di Reverse – realtà di headhunting e consulenza HR.

Al 50% degli intervistati è stata fatta una richiesta informale di non proporre candidate di genere femminile

Alessandro Raguseo, Founder & CEO di Reverse

 «Questo perché ad oggi la gestione della casa e dei figli è ancora prevalentemente affidata alle donne che si trovano molto spesso a dover chiedere permessi extra e giorni di ferie per poter far fronte alle esigenze famigliari, questo in misura maggiore rispetto agli uomini. Le madri risultano così un investimento “rischioso” soprattutto per le piccole e medie imprese a conduzione famigliare».

Le madri risultano un investimento “rischioso” soprattutto per le piccole e medie imprese a conduzione famigliare

Alessandro Raguseo, Founder & CEO di Reverse

Altro tema correlato è il Gender Gap Pay: in famiglia si sceglie tendenzialmente di sacrificare ore, giorni e a volte addirittura la carriera lavorativa di chi ha lo stipendio minore,  che solitamente è quello della donna.

«Dunque, quello che maggiormente incide a sfavore della genitorialità e soprattutto della maternità non sono tanto i primi mesi di vita del bambino, quanto la difficoltà di gestire i successivi 12 anni sia per le famiglie sia per aziende di piccole e medie dimensioni. Questo per una mancanza di supporto a livello sociale da parte dello Stato, per entrambi gli attori coinvolti nel rapporto», commenta Alessandro Raguseo.

«In questo senso il governo dovrebbe non solo incentivare la genitorialità con aiuti nei primi mesi, ma valutare effettivamente le esigenze di famiglie e imprese con, ad esempio, la rimodulazione delle rette e della possibilità di ingresso dei neonati negli asili, e più in generale una rivisitazione del sistema scolastico capace di conciliarsi con i nostri nuovi ritmi di vita. Dunque con un tempo decisamente più lungo di permanenza negli istituti durante la giornata. Ecco che in questo modo un imprenditore avrebbe il medesimo rischio di assunzione sia per un uomo sia per una donna».

In questo processo di cambiamento un importante componente è certamente la predisposizione dell’imprenditore verso la figura e le esigenze dei genitori. Circa il 67% degli Head Hunter ha affermato che c’è oggi una maggiore sensibilità al tema, ma si tratta di un’evoluzione ancora molto lenta.

Foto in apertura, urban gyllstrom by unsplash


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