Non profit

Associazioni sportive: il contributo rimane?

5 per mille/ Le ultime novità introdotte dalla circolare 30 con la collaborazione di Sandro Massi

di Carlo Mazzini

Sono il presidente di una associazione che fa attività sportiva dilettantistica anche per disabili. L?anno scorso ho iscritto l?associazione al 5 per mille, come del resto anche quest?anno. Ho sentito dire di una recente comunicazione del fisco che farebbe fuori moltissime organizzazioni come la mia… Potrei avere qualche delucidazione?
(email)

Calma e sangue freddo. La comunicazione del ?fisco? alla quale si riferisce è la circolare 30 dello scorso 22 maggio pubblicata dall?Agenzia delle Entrate, che con una lunga e interessante dissertazione sui requisiti soggettivi dei destinatari del 5 per mille dell?anno scorso va a definire con maggior precisione, e sulla scorta di una consolidata esperienza, chi ha diritto o meno alla distribuzione della quota; attenzione, la dissertazione è utile (o se volete ?valida?) al 90% anche per quest?anno, cioè per il nuovo round del 5 per mille sui redditi 2006, dichiarazioni 2007.

In relazione al suo specifico: ci mancano un po? di informazioni, ma sembra utile ripercorrere la casistica del ?probabile?.

Primo caso: la mia associazione è organizzazione di volontariato (odv) iscritta ad uno dei registri locali omonimi (ed è quindi onlus di diritto). Nessun problema, soprattutto se ho mantenuto la qualifica anche dopo l?autodichiarazione del 30 giugno scorso, in quanto la permanenza dei requisiti è requisito essenziale per ricevere ed utilizzare quei soldi.

Stessa questione, ovviamente se sono onlus ?di opzione?, cioè non ong, odv né cooperativa sociale, ma sono passato ?dal via?, cioè dall?iscrizione diretta all?Anagrafe delle onlus con modulistica adeguata.Se non sono né odv, né onlus di opzione mi rimangono due strade.

La prima è che la mia associazione sia ?riconosciuta?. E qui riesce fuori l?annoso problema delle sinonimie, il fatto cioè che il legislatore abbia voluto – fin dall?alba dei tempi – dare dignità ai corpi intermedi solo se questi si sottoponevano ad un iter che ne valutava meriti (vi ricordate gli enti morali?) e diritto.

In poche parole, il non profit ancora oggi è meritevole se qualcuno di ?esterno? e ?pubblico? (ente locale, Prefettura, Agenzia delle Entrate) dice di controllarne gli statuti e le attività. Nel caso del riconoscimento, si intende quello acquisito attraverso le procedure previste dal dpr 361/00, quello che consente di acquisire la personalità giuridica tramite Regione o Prefettura.

Pertanto se siete stati ?riconosciuti? dalla Regione o dalla Prefettura, rientrate nei soggetti «da 5 per mille».

Ultimo caso, più complicato; prendiamolo da lontano. Esiste la legge 383/00 sulle associazioni di promozione sociale. Molti enti nazionali di promozione sportiva – a uno dei quali la nostra associazione potrebbe essere affiliata – sono associazioni di promozione sociale (aps). In forza della loro registrazione al Registro nazionale omonimo, se detti enti hanno seguito l?iter di cui all?art. 5 del dm 471/01, noi possiamo dirci a tutti gli effetti associazioni di promozione sociale e quindi meritevoli del 5 per mille, così come se siamo aps perché autonomamente iscritti al registro locale delle aps. L?eventuale iscrizione, invece, a una federazione sportiva e pertanto soltanto agli elenchi del Coni non consentirebbe alla nostra associazione di beneficiare del contributo.


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