Volontariato

Associazioni e Ong cattoliche a Berlusconi: rispetti gli impegni

Trentasette organizzazioni cattoliche oggi a Roma dicono: "Il premier aveva promesso di aumentare la quota del Pil da destinare agli aiuti allo sviluppo, ma non si è visto nulla"

di Gabriella Meroni

Il presidente del Consiglio Berlusconi rispetti l’impegno ad innalzare all’1% del prodotto interno lordo italiano la quota destinata agli aiuti ai paesi in via di sviluppo, contro l’attuale 0,14%. E’ una delle richieste delle 36 associazioni del mondo cattolico contenute nell’appello ‘I poveri non possono aspettare’, presentato oggi in vista della conferenza internazionale dell’Onu sul finanziamento dello sviluppo che si terra’ a Monterrey, in Messico, dal 18 al 22 marzo. In vista del prossimo appuntamento, le associazioni (dall’Azione cattolica alle Acli, Agesci, Fuci, Focsiv, Fuci, S.Egidio e varie altre) si sono dunque mobilitate. Con un appello presentato oggi alla stampa ed una lettera aperta a Berlusconi, per chiedere al governo italiano di impegnarsi con decisione per il successo della conferenza. Il ‘filo rosso’ delle richieste dell’associazionismo cattolico si snoda con continuita’ da Genova a Monterrey: le organizzazioni si sono infatti ritrovate oggi per riprendere lo stesso ‘manifesto’ presentato a Genova per il G8 al governo italiano, e con il quale si chiedeva che i potenti della Terra assumessero impegni concreti per la promozione di una maggiore giustizia sociale globale. Otto le priorita’ segnalate nell’appello: stabilire tempi certi a livello europeo per il raggiungimento del target dello 0,7% del Pil da destinare all’aiuto pubblico allo sviluppo; azione decisa del governo italiano per la piena applicazione della legge 209/2000 sulla cancellazione del debito per i paesi piu’ poveri; istituire un processo trasparente di arbitrato internazionale, affidato ad un organo neutrale e indipendente; adottare una legge per l’introduzione di una tassa sulle speculazioni finanziarie e abolire il sistema dei paradisi finanziari e fiscali; impegno contro tutte le operazioni di vendita e acquisto delle armi; effettivo rafforzamento delle Nazioni Unite; garantire una partecipazione piu’ equa ai paesi in via di sviluppo ai processi decisionali e democratizzzione delle opportunita’ di cura, soprattutto contro l’Aids. Per il raggiungimento di questi obiettivi, affermano le associazioni riunite nel cartello ‘Sentinelle del mattino’, la conferenza di Monterrey e’ ”un’occasione che non va persa, perche’ i poveri non possono piu’ aspettare”. Richieste di impegni precisi rivolte direttamente a Berlusconi, che guidera’ personalmente, affermano le organizzazioni, la delegazione italiana a Monterrey. ”E’ necessaria coerenza. – ha affermato il presidente delle Acli Luigi Bobba – Il presidente del Consiglio ha proposto l’1% del Pil da destinare agli aiuti, ma ricordiamo che siamo oggi allo 0,14%. Bisogna accrescere gli aiuti che vanno destinati a cose concrete: cibo, per salvare milioni di persone che muoiono ancora di fame; acqua, perche’ tantissima gente non dispone di acqua potabile; scuole, per educare le nuove generazioni; salute, non dimenticando che solo in Africa oltre 35 milioni di persone muoiono per Aids. Ci vuole un impegno piu’ deciso di governo e Parlamento”. Quanto alla questione della Tobin-tax, il portavoce del Forum del Terzo settore Edoardo Patriarca ha ricordato che in Parlamento sono depositate tre proposte di legge per favorire la regolazione del mercato mondiale e lo sviluppo dei paesi del sud del mondo, ed e’ in corso una raccolta di firme da parte delle associazioni. Una legge di questo tipo pero’, ha concluso, ”deve riguardare l’Europa intera, perche’ non e’ possibile che un paese da solo riesca a governare tale meccanismo”. In allegato l’appello “I poveri non possono aspettare: finanziamo lo sviluppo” Ricordiamo che in occasione di Monterrey a Milano c’è l’incontro con Yunus clicca qui


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