Volontariato
Associazioni cattoliche: «Pronti a contribuire al bene dell’Italia»
Acli, Sant'Egidio e Opus Dei dicono la loro sul prossimo meeting del 17 ottobre
«Un nuovo cammino e’ urgente» per dare risposte a «una crisi che e’ politica, sociale ed etica» per uscire dalla quale «i cattolici possono indicare una strada, portando il loro valore aggiunto» secondo anche quanto auspicato e suggerito dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco nella sua prolusione davanti ai vescovi della Cei.
Con questo stato d’animo, con questo spirito, che le associazioni cattoliche – dalle Acli alla Comunita’ di Sant’Egidio, dalla Cisl all’Azione Cattolica, dai Focolari ai Neocatecumenali, dalla Compagnia delle Opere alla Confcooperative e alla Coldiretti – si preparano all’appuntamento di Todi del 17 ottobre. «Sara’ una prima, importante tappa per affinare le proposte, cui seguiranno altri incontri piu’ di natura politica e di confronto – spiega all’Adnkronos il presidente delle Acli, Andrea Olivero – Ma per noi e’ importante che ci si ritrovi attorno ad alcune idee per il Paese. Non e’ un’iniziativa dei cattolici per i cattolici, per contare di piu’, ma un’iniziativa dei cattolici per l’Italia, in un momento cosi’ drammatico, dal punto di vista sociale e morale, come quello che stiamo vivendo. Sarebbe veramente colpevole far mancare il nostro apporto specifico e non agire sul piano sociale e politico in maniera piu’ forte e incisiva ».Tutto cio’, sottolineano le associazioni cattoliche, non si deve tradurre ne’ ridurre all’auspicio della fondazione di un’altra Dc.
«Chi pensa a creare una sorta di nuova Democrazia cristiana, un partito cattolico dei cattolici, e’ oggi fuori dal contesto politico – risponde Olivero – Ma i cattolici devono avere un ruolo nella politica italiana. E come ha ribadito il cardinale Bagnasco in modo inequivocabile, tocca ai laici cattolici e non alle alte sfere ecclesiastiche interloquire con la politica: questo passaggio rappresenta un momento importante nella storia della Chiesa italiana.
Spiega a tal proposito il presidente delle Acli: «Ai nostri pastori tocca il compito di delineare le linee pastorali, appunto, cioe’ di indirizzo e a richiamare, anche con durezza come ha fatto Bagnasco, le responsabilita’ e le storture che sono sotto gli occhi di tutti. Poi, tocca a noi assumerci il rischio laicale: ha ragione monsignor Crociata a dire che non tocca alla Chiesa ne’ fare ne’ disfare i governi. A Todi, «si fara’ un gran lavoro per essere incubatori non di un nuovo partito dei cattolici ma di una buona politica, per i cattolici e per l’intero Paese. E’ il laicato cattolico a dover trarre, se vuole, valutazioni di natura politica ed eventualmente ad avanzare richieste e istanze politiche ». E tra queste valutazioni «ci sono anche quelle ineludibili sull’immagine pubblica che ha assunto il premier Berlusconi: la durezza della condanna che esprimiamo nei confronti del capo del governo sta nell’aver fatto diventare un elemento pubblico i suoi vizi privati. E’ questa la gravita’: in politica, si hanno sempre responsabilita’ anche educative. Le dimissioni di Berlusconi, che come Acli avanziamo quale elemento utile nella fase drammatica in cui ci troviamo, servono a restituire credibilita’ alle istituzioni. Il nostro compito e’ dare una spinta perche’ ci sia un vero cambiamento politico: sarebbe colpevole se non lo facessimo».
L’Opus Dei non partecipa all’appuntamento dei movimenti sociali cattolici a Todi, ma guarda con interesse all’evento. «Il ruolo dell’ Opus Dei non e’ quello di intervenire in questi campi, ma di fare da cassa di risonanza degli insegnamenti della Chiesa – premette il direttore dell’ufficio informazioni della Prelatura dell’Opus Dei in Italia, Bruno Mastroianni – Sui temi di natura politica, gli appartenenti all’Opus Dei non hanno una visione comune che si possa sintetizzare. Il nostro fondatore ha sempre difeso la giusta autonomia dei fedeli laici nelle scelte politiche. Allo stesso tempo, pero’, era il primo a spronare ciascuno a fare fino in fondo il proprio dovere di cittadino, interessandosi della cosa pubblica e prendendosi sulle spalle l’impegno per il bene comune ».
«L’idea dell’appuntamento di Todi – spiega a sua volta il presidente della comunita’ di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo – e’ trovare risposte nuove alla crisi italiana, sia sul piano culturale che sul piano sociale. E indicare al mondo della politica una strada percorribile per uscire da questa crisi. Non si possono ancora prefigurare i contenuti, ma la convergenza delle associazioni cattoliche e di alcuni movimenti ecclesiali e’ senza dubbio interessante. E’ tutto il mondo cattolico che si sente responsabilizzato a dare una risposta profonda a una crisi molto acuta del nostro Paese». Per Impagliazzo, «la prolusione del cardinale Bagnasco da un lato riconosce questo soggetto cattolico di interlocuzione con il mondo della politica, quindi e’ un cammino che viene riconosciuto anche dalla Chiesa, anzi persino sostenuto e incoraggiato; e dall’altro rivolge un appello all’Italia affinche’ ritrovi un nuovo orgoglio nazionale ».Quanto a chi ipotizza una presenza cattolica organizzata in politica, «non si tratta assolutamente di fare un nuovo partito cattolico, a parte il fatto che nemmeno la Democrazia cristiana lo era. Non e’ questo il problema».
Cio’ che serve e’ «indicare una strada ». In questo cammino, il valore aggiunto dei cattolici viene «dalla conoscenza profonda della societa’, che deriva dal lavorare quotidianamente al fianco della gente, dal sentire il respiro affannoso di tanti italiani e particolarmente dei piu’ poveri. Accanto alla dimensione sociale – sottolinea Impagliazzo – c’e’ poi quella etica, morale, resa purtroppo evidente anche dalle ultime vicende che hanno interessato il capo del governo. L’urgenza richiede un cammino piu’ accelerato di quanto non sia stato finora. L’auspicio e’ che l’incontro di Todi riconosca che la crisi che attraversiamo richiede che si vada un po’ piu’ in fretta: gli italiani hanno bisogno di trovare nuove risposte ».
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