Famiglia

Associazione quelli del taxi

Dall’intuizione di un gruppo di ragazzini è nata una realtà di solidarietà. Cresciuta con loro

di Raffaella Petrocelli

Associazione Quelli del taxi
piazza Chiara Gambacorti, 15
56100 Pisa
tel.050.542587 – fax 050.23291 info@quellideltaxi.com
www.quellideltaxi.com
Fondata nel 1994
Presidente: Simone De Varti

Quelli del Taxi è il nome di un?associazione di Pisa che si occupa di raccogliere fondi per finanziare progetti umanitari nel Sud del mondo. E fin qui direte: tutto normale. Eppure l?associazione Quelli del Taxi non è come le altre. È nata, infatti, 7 anni fa dalla collaborazione di due bambini di 8 anni! «All?inizio», racconta Valerio Capuzzi, attuale supervisore, «ci riunivamo a turno nelle case e organizzavamo bancarelle di roba usata per devolvere il ricavato in beneficenza. All?epoca ci chiamavamo Tigre bianca, ma eravamo ancora dei bambini».
Il nome cambierà grazie all?intuizione del presidente Simone De Varti che, trovandosi in gita a Roma, notò con curiosità il continuo via vai dei taxi cittadini e tornato a Pisa propose Quelli del Taxi per caratterizzare l?associazione, affinché il nome simboleggiasse il continuo movimento della solidarietà. Dopo 7 anni, l?attività svolta dal gruppetto iniziale ha coinvolto ben 30 ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, realizzando molteplici iniziative: si continuano ad allestire bancarelle e a organizzare lotterie, ma l?impegno maggiore si concentra negli spettacoli teatrali che concorrono a finanziare iniziative di grandi organizzazioni umanitarie come l?Unicef e la Caritas.
I ragazzi sono riusciti a trasformare la loro inesperienza in un punto di forza: hanno beneficiato dell?aiuto di un europarlamentare, del sindaco di Pisa e di quanti hanno voluto aiutarli a superare gli ostacoli. Quelli del Taxi hanno iniziato adottando a distanza un bambino del Congo e oggi sono riusciti a inviare un consistente contributo, ricavato del loro ultimo spettacolo, per contribuire alla costruzione di un villaggio in Albania dove si riuniranno bambini di tutte le etnie per una nuova educazione alla pace.

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