Famiglia

Associazione Mary Poppins

Dalla “magica” borsa non solo giochi, ma tanta solidarietà per i bambini del reparto di oncologia dell’Umberto I

di Antonietta Nembri

Associazione Mary Poppins onlus
via della Pineta Sacchetti
201 – 00168 Roma
tel. 06.39726915 www.assomarypoppins.it
Fondata nel 1999
Presidente: Rita Di Rosa

Chi non ricorda la magica borsa di Mary Poppins dalla quale usciva di tutto, compreso un attaccapanni? E proprio ricordando il personaggio del film della Disney, i bambini ricoverati al reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma hanno suggerito il nome dell?associazione presieduta da Rita Di Rosa, sorta due anni e mezzo fa. «La fondatrice dell?associazione Luciana Galbiati», racconta la presidente, «operava come volontaria nella Cri e quando si recava in visita ai bambini aveva una borsa dalla quale estraeva i giochi. Per questo i bambini l?hanno subito paragonata a Mary Poppins».
Tra le attività dell?associazione vi è la raccolta fondi per finanziare borse di studio (ne sono state realizzate per 5mila euro) destinate alla ricerca in oncologia. Proprio attraverso la solidarietà si vuole realizzare una casa famiglia in grado di accogliere i bambini in cura all?Umberto I e i loro familiari. «Il bacino d?utenza è molto ampio», spiega Rita Di Rosa, «i pazienti arrivano da luoghi diversi e hanno bisogno di ospitalità». L?associazione aiuta anche piccoli nomadi o extracomunitari ricoverati. Inoltre i volontari sono presenti nel reparto per dare un supporto sia ai piccoli che ai genitori che si trovano ad affrontare un momento così drammatico. L?animazione fatta da circa 80 volontarie va nella direzione di una maggiore umanizzazione del reparto pediatrico. Tra i progetti anche quello di fornire dei computer per creare una postazione telematica a disposizione dei bambini e permettere loro di chattare con i coetanei.
Tra le azioni dell?associazione Mary Poppins anche la sensibilizzazione dell?opinione pubblica grazie al progetto Cultura per la speranza, che punta a un connubio tra eventi culturali e informazione.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.