Welfare

Assistenza: rischio depressione per chi cura da solo un anziano

Ma spesso la rete famigliare si attiva e alleggerisce il carico del "caregiver". Che è soprattutto donna. I dati di una ricerca

di Gabriella Meroni

Cosa succede in una famiglia che si trova alle prese con un anziano ammalato da accudire? Secondo una ricerca condotta dall?Università Cattolica per conto dell?Associazione Ager, il caregiver (cioè la persona che si prende cura) è principalmente donna e figlio (o nuora) del soggetto che perde progressivamente autonomia. Ma il dato più interessante che emerge dalla rilevazione è che l?esercizio della cura è tendenzialmente governato dalla rete familiare e quest?ultima, con l?aggravarsi della situazione dell?anziano, si attiva in modo preciso, secondo una logica di progressiva selezione delle persone che la compongono, alleggerendo il carico di lavoro che i caregiver sopportano. Una forma di sostegno in un momento che risulta difficile anche per chi assiste gli anziani e rischia conseguenze psicologiche che si manifestano soprattutto con un aumento dell?aggressività (dal 38 al 74 per cento dei casi nell?arco di 12 mesi) e della depressione (dal 23 al 32%). La ricerca – condotta dal professor Giancarlo Tamanza su 136 coppie di caregiver-carereceiver tra i pazienti di tre day ospital lombardi (due a Milano e uno a Brescia), con due rilevazioni a distanza di 12 mesi – mostra anche che nel 58% dei casi la patologia dell?anziano ha un decorso superiore ai due anni, gravando in modo particolarmente oneroso su chi si prende carico di lui. Questi e altri dati saranno presentati domani, mercoledì 28 marzo 2001 alle ore 15 (Milano, Universitò Cattolica largo Gemelli, 1) nell?ambito del convegno: ?Condizione anziana e differenza di genere?.


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