Welfare

Assistenti sociali: «Mai più femminicidi»

L’Ordine degli Assistenti Sociali – Consiglio Nazionale aderisce con convinzione agli appelli che da più parti sono nati nel nostro Paese per la messa a punto di un piano di interventi per porre fine alla piaga del femminicidio.

di Redazione

E’ una strage continua nei confronti delle donne, che vengono troppo spesso lasciate sole ad affrontare le violenze e le vessazioni; è una strage che riguarda tutti noi da vicino, uomini e donne, visto che, sempre, le donne ammazzate sono madri, mogli, sorelle e figlie.

«Per affrontare questa tematica è necessario non solo un coinvolgimento di tutte le forze che operano sul territorio, ma anche un forte impegno culturale, sociale e civile – dichiara Edda Samory, presidente nazionale dell’Ordine. E’ necessario dare sostegno ai centri antiviolenza ed ai servizi che seguono le vicende familiari, visto che la violenza troppo spesso viene annunciata».

«In prima linea, accanto alle forze dell’ordine e alle associazioni di volontariato, ci sono gli Assistenti Sociali dei Consultori e dei Comuni, che spesso riescono ad intercettare in tempo, prima che si trasformino in tragedia, i segni di  malessere e di pericolo delle donne, aiutandole ad uscire dal clima di paura, vergogna ed intimidazione in cui il compagno violento le chiude in una spirale difficile da rompere.
Occorre però potenziare il servizio pubblico, dotarlo di operatori competenti e in grado, per numero e preparazione, di offrire spazi di ascolto e di sostegno a donne troppo spesso sole e terrorizzate», ha detto Simonetta Cavalli, Consigliere nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, in occasione della Conferenza stampa del Partito Democratico di presentazione del DDL contro la violenza sulle donne, a Roma, lo scorso  14 maggio.

«L’attivazione di reti sociali attraverso la sensibilizzazione delle risorse presenti nel territorio, compito prezioso dell’Assistente Sociale, può aiutare le donne ad uscire dall’isolamento forzato, primo sintomo di violenza, costruendo spazi di prevenzione e partecipazione».

«Gli Assistenti Sociali hanno la responsabilità dell’ascolto e dell’intervento di sostegno ma devono essere messi in grado di dare quelle risposte, devono potere agire con tempestività e professionalità. Oggi i tagli al welfare hanno depauperato la rete dei servizi, gli Assistenti Sociali sono pochi e con contratti precari. La violenza sulle donne si combatte non con risposte fragili ma con servizi forti e competenti», concludeva la Cavalli.

«E’ necessario poi – continua Samory, che ci sia una “certezza della pena”, che agisca da deterrente sui colpevoli. Ben venga anche la ratifica della la Convenzione di Istanbul da parte del Parlamento sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica che fornisce all’esecutivo un ulteriore strumento di intervento, intenzione annunciata anche dal Presidente della Camera Laura Boldrini».

L’Ordine degli Assistenti Sociali è da sempre sensibile e impegnato nella sicurezza di tutte quelle donne che si devono difendere dal maschilismo, dalla violenza di genere e da un malinteso senso del possesso.

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