Non profit
Assifero, la beneficenza ha rotto gli argini
In un solo anno gli aderenti sono passati da 18 a 48
«Fra gli obiettivi», spiega Bernardino Casadei, «ora c’è l’apertura di una piattaforma in grado di assistere anche chi non vuole costituire una propria fondazione» Quasi 50 soci per un patrimonio globale che vale quasi un miliardo di euro: sono i numeri di Assifero, l’Associazione italiana delle fondazioni e degli enti di erogazione. Nell’ultima assemblea annuale, il 7 maggio scorso, Assifero ha chiuso un anno di straordinaria crescita (da 18 soci effettivi a 48, con adesioni “di peso” come le Fondazioni Vodafone e Telecom, Cattolica e Fondazione per il Sud) e fissato le strategie per diventare sempre più il riferimento della filantropia istituzionale in Italia.
«È stato un anno importante sia dal punto di vista delle alleanze sia per il potenziamento dei servizi», spiega il segretario generale, Bernardino Casadei.«Ad esempio, abbiamo potenziato la nostra piattaforma informatica con l’apertura di blog, dedicati all’identità degli enti di erogazione e ai costi di gestione, oltre all’ingresso nei social network». Il sito punta all’informazione e al servizio con l’obiettivo di promuovere sempre più l’intermediazione filantropica: «È uno degli obiettivi strategici fondamentali di Assifero», prosegue Casadei. «Si tratta di un’assistenza a coloro che sono interessati a gestire in modo professionale le proprie erogazioni ma non possono o non vogliono costituire una propria fondazione, ma preferiscono utilizzare l’infrastruttura che altri enti di erogazione possono mettere a loro disposizione». Una prospettiva molto promettente, nel nostro Paese, soprattutto dopo l’estensione della nozione di beneficenza all’interno del decreto anticrisi approvato a fine 2008. Le erogazioni dovranno derivare da proventi della gestione patrimoniale o da donazioni appositamente raccolte e dovranno essere destinate alla realizzazione di progetti di utilità sociale. «Un passaggio giuridico strategico per aprire nuovi orizzonti alla filantropia istituzionale», prosegue il segretario generale. «Significa che la beneficenza non sarà più solo retaggio di famiglie ricche, ma diventerà uno strumento accessibile, con cui i donatori potranno realizzare obiettivi di solidarietà con strumenti più flessibili, decidendo il grado di coinvolgimento nei progetti». Con oltre 100 milioni di euro in erogazioni realizzate nel solo 2009 dai propri soci, Assifero punta a diffondere i migliori standard di gestione (anche attraverso il confronto e la partnership con gli ordini professionali dei commercialisti e dei notai) e a proporre nuove strategie erogative. L’esempio più recente riguarda gli incontri organizzati con la Fondazione Paideia per diffondere tra gli associati la fortunata esperienza dell’affido tra famiglie, che a Torino e Ferrara si è trasformata persino in politica sociale. «Il sociale rappresenta senz’altro l’ambito che mobilita maggiormente i nostri soci, seguito dai settori della cultura e dell’ambiente». Tra i 18 e il 20 novembre prossimi, Assifero ospiterà in Italia, in collaborazione con l’Acri, il Wings Forum, l’assemblea internazionale dei soggetti che assistono gli enti di erogazione. «Un modo per essere sempre più un referente tra il nostro Paese e il panorama internazionale». Anche in tempo di crisi. «Sì, perché questo terremoto economico, cui stiamo assistendo, ha radici etiche. La filantropia si candida a diventare una delle più importanti e innovative caratteristiche della dimensione di “successo”, finalmente propositivo e costruttivo, per gli imprenditori del domani».
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