Economia

Assicurazione per la sostenibilità.Ecco le quattro frontiere

Un documento elaborato dall'agenzia dell'Onu e da grandi società del settore

di Redazione

L’industria assicurativa mondiale costituisce una intersezione fondamentale nel sistema economico e sociale per aiutare individui, comunità e imprese a gestire ed abbassare i rischi e proteggere le proprie attività.
Da questa consapevolezza è stato creato un gruppo di lavoro presso Unep (agenzia dell’Onu) sui temi dell’assicurazione per la sostenibilità. Al gruppo partecipano una ventina di grossi player internazionali tra cui Allianz, Lloyd’s, Axa, HSBC, Co-operators Groups.
Il confronto, che ha portato nel mese di maggio all’elaborazione di un primo documento introduttivo, ha evidenziato intanto alcune questioni mondiali rispetto alle quali il settore assicurativo è chiamato a rispondere in termini di sostenibilità. I primi quattro argomenti individuati sono: il cambiamento climatico, inteso come la necessità di ridurre i rischi ambientali e i fattori che li producono – ad esempio le emissioni – che sono portatori di disastri che impattano, tra l’altro, anche sull’aumento di perdite assicurative; la microassicurazione, che è un concetto che fa il paio con microfinanza e consente anche ai più poveri di coprire rischi derivanti dalla propria vulnerabilità sociale ed economica e che, anche in questo caso, prevede una forte correlazione con una nuova opportunità di business; il reddito al termine del lavoro per fornire ad una popolazione che è sempre più anziana, almeno nei Paesi più sviluppati, la possibilità di far fronte ad una vecchiaia “sostenibile”; infine la salute in quanto alcune moderne malattie (obesità, stress, allergie, abuso di sostanza) stanno raggiungendo proporzioni “epidemiche” e necessitano di una riflessione che è, allo stato attuale, spesso fuori dalle normali coperture assicurative sulla salute.
Il gruppo di lavoro è poi impegnato sulla individuazione dei principali legami tra processo produttivo e sostenibilità. Ad esempio è chiaro che esistono problemi nella valutazione dei rischi collegati alla trasparenza nella raccolta dei dati e allo sviluppo di un modello di rischio corretto, così come dovrebbe essere altrettanto chiara la necessità di svolgere, in termini di marketing, una funzione educativa rispetto ai consumatori. Altre evidenze importanti riguardano poi la funzione amministrativa per il rispetto dell’accessibilità in caso di reclami e anche l’annosa questione della velocità e della lealtà nel caso di indennizzi e per la risoluzione delle controversie.
Per approfondimenti:
www.unepfi.org


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