E’ proprio vero, alle volte le cose più interessanti ti passano sotto il naso e deve essere qualcun altro, più lontano ma più attento, a segnalartele. E’ stato infatti un tweet di Asset Transfer Unit – agenzia inglese che si occupa di accompagnare processi di rigenerazione di beni e proprietà da parte di organizzazioni sociali – a segnalare impossible living, interessante startup made in Italy che ha l’obiettivo di costruire una comunità globale di practitioners per mappare e avviare progetti di riuso di spazi abbandonati. Perché la fase di censimento – che poi spesso significa “svelare” l’esistenza di un bene inutilizzato – è il primo, indispensabile passo per avviare processi sociali che definiscono e legittimano, spesso su base imprenditoriale, azioni di rigenerazione. Di tweet in tweet vien fuori che anche Daniela Benelli, assessore del comune di Milano all’area metropolitana, promuove attraverso il suo blog un censimento dei beni milanesi abbandonati. C’è già una mappa, molto semplice, con diverse segnalazioni. Si conferma quindi che censire è una condizione necessaria, ma è altrettanto evidente che non è sufficiente. Servono infatti capacità progettuali ad ampio raggio, in particolare quelle legate al carattere “cooperativo” di queste iniziative. A ricordarcelo, di recente, è l’ultimo libro di Richard Sennett, punto di riferimento di molti rigeneratori.
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