Politica

Assegno unico per figlio, una giornata storica se…

Oggi è il giorno dell’assegno unico e universale: il Senato voterà oggi la legge delega. Gigi De Palo: «Siamo convinti che questa misura cambierà la storia d’Italia, se viene fatta bene». E in quel "se" c'è tutto

di Sara De Carli

Oggi è il giorno dell’assegno unico e universale. Dopo il voto all’unanimità alla Camera di luglio, oggi è atteso il voto del Senato che approverà in via definitiva la legge delega da cui nascerà un unico sostegno economico per ogni figlio a carico, dal settimo mese di gravidanza al 21esimo anno di età. L’assegno unico andrà a tutti i figli, a prescindere dalla tipologia di lavoro, di contratto e di reddito dei genitori e sostituirà le misure ad oggi esistenti, raccogliendole in un unico semplice strumento. Gli importi ancora non ci sono e bisognerà definire la eventuale gradualità che si vorrà inserire (bisognerà farlo in fretta, per arrivare con l’assegno operativo dal 1° luglio 2021) ma nessuno ci perderà rispetto all’oggi. Quanto si riuscirà ad allargare la platea dei beneficiari dipenderà dalle risorse stanziate: ad oggi 6 miliardi in più rispetto ai 15 che già oggi vengono spesi per le varie misure di sostegno, che però non bastano: ne servono quasi 10 a regime, secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (audizione dell’ottobre 2019).

Per Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, è una giornata storica. Il pensiero va al Patto per la Natalità, del gennaio 2018, che chiedeva che la natalità fosse messa al centro di tutti i programmi, in una unità di intenti, un remare tutti nella stessa direzione per invertire la rotta. L’anno dopo, nel maggio 2019, fu la volta dell’assegnoxfiglio, un intervento universale e strutturale, indipendente da reddito o ISEE e soprattutto dalla condizione lavorativa dei genitori. Goccia dopo goccia, il tema non solo è entrato nella politica ma ci è entrato in maniera traversale, tanto che la votazione di oggi – come quella alla Camera – dovrebbe essere all’unanimità. Questo è uno straordinario punto di forza del nascente assegno unico e universale, in vista della stesura dei decreti attuativi e dell’obiettivo finale che De Palo indica senza giri di parole: «Mi sono candidato come presidente del Forum delle per questo giorno, per raggiungere questo obiettivo. C’è da festeggiare, perché siamo convinti che questa misura cambierà la storia d’Italia, se viene fatta bene». In quel “se” c’è tutto. Le premesse ci sono perché «l’assegno unico è la misura che unisce tutte le forze politiche italiane. Da qui si riparte. Adesso visto che tutti vogliamo che si faccia, facciamolo bene. Senza sciatteria. Senza che qualcuno ci rimetta. Senza complicazioni. Senza inutili burocrazie. Ci vanno messi tutti i soldi che ci vogliono, a maggior ragione in un momento in cui i soldi ci sono e parliamo tutti di “debito buono”. Non c’è nessun investimento che valga più di questo».

Quanti soldi in più servono? «L’Ufficio parlamentare di Bilancio ha detto che servono circa 10 miliardi in più. Io dico però che dobbiamo partire dalla cifra che vogliamo dare alle famiglie, per ogni figlio, e da lì fare il conto di quanto serve: non mi pare che gli altri Paesi siano stati a guardare l’euro in più o in meno, né che questo ragionamento sia stato fatto per i vari bonus accordati quest’anno. Si devono trovare le risorse per fare quello che ha detto il presidente Draghi: 250 euro al mese per ogni figlio, per tutti». Tutti, tutti? «Se si vuole mettere un limite, lo si metta alto. Vogliamo dire che con un Isee di 100mila euro l’assegno sarà di pochi euro, qualcosa di pressoché simbolico? Facciamolo, ma in alto. L’importante è non complicare la misura con scaglioni vari, perché più complichi le cose e meno efficace è. Deve essere una cosa semplice, come è avvenuto per i ristori. D’altronde è evidente a tutti che se ci fosse stato già l’assegno unico, in questa pandemia, le cose sarebbero state molto diverse per le famiglie».

Da domani, subito, quindi, al via con i decreti attuativi, perché mancano meno di 100 giorni al 1° luglio. Può essere davvero la battaglia di tutti e la battaglia del Paese, la prima pietra su cui iniziare a ricostruire l’Italia. Con una visione di futuro e la consapevolezza che se fai un figlio non sei abbandonato a te stesso.

L'Aula del Senato discuterà a partire dalle ore 16,30 i disegni di legge delega nn. 1892, già approvato dalla Camera, e 472, sull'assegno unico e universale. Relatore, su mandato della Commissione Lavoro, sarà il senatore Antonio Donato Laus (Pd) che esprimerà parere favorevole sul primo e proporrà l'assorbimento del secondo.

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