Politica

Assegno unico per figlio, si parte dal 1° luglio

Trovati 3 miliardi aggiuntivi per il 2021 e 6 a regime. Per la prima volta andrà anche a autonomi e incapienti. Il Forum Famiglie lo ha proposto tre anni fa: «Un'ottima notizia, ma ora serve una roadmap certa, la garanzia che nessuno ci perda un centesimo e che il ceto medio non sia troppo penalizzato».

di Sara De Carli

Dal 1° luglio partirà l'assegno unico per i figli. Lo ha deciso il Consiglio di Ministri che si è svolto nella notte. L’assegno andrà per la prima volta anche ad autonomi e incapienti e sostituirà le varie detrazioni per i figli a carico e bonus oggi esistenti. Stanziati 3 miliardi aggiuntivi per il 2021 e 6 miliardi a regime, che si aggiungono ai circa 15 derivanti dal riordino delle misure esistenti (la stima era che servissero appunto 6/7 miliardi per arrivare a tutte le famiglie con figli, anche quelle che ad oggi non hanno mai visto un euro, garantendo contestualmente che nessuno ci perdesse rispetto allo spezzatino di misure attuali. «Sono molto, molto soddisfatto. Per il 2021 è questa la priorità politica. Partirà del 1° luglio, va bene così, perché i tempi per i decreti e per organizzare la riforma non ci consentivano di fare prima. E ci saranno dal 2022 sei miliardi in più, ogni anno a regime. Manca solo la definitiva approvazione al Senato, ma possiamo dire che siamo vicini al traguardo», ha commentato già ieri Stefano Lepri (Pd), primo firmatario della proposta di legge e relatore alla Camera. L’assegno, già approvato all’unanimità a Palazzo Montecitorio, ha avviato la sua discussione al Senato solo il 13 ottobre.

Un’ottima notizia, certo. Non fosse che per le famiglie luglio è così lontano… soprattutto in questo frangente della pandemia. «L’avvio dell’assegno unico e universale, proposta che da tre anni il Forum delle associazioni familiari porta avanti dialogando con tutti i partiti e i leader del mondo politico nazionale, è un’ottima notizia. Saremmo stati più contenti se, anche a causa dello spettro di possibili nuove restrizioni legate alla pandemia, tutto fosse partito già da gennaio 2021», commenta infatti Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari. «D’altra parte, per noi è importante che finalmente si sia messa mano a una riforma concreta che mette al centro le famiglie». Adesso – prosegue De Palo – «le famiglie chiedono al Governo tempi certi di messa a regime, la conferma che ci saranno indubbi vantaggi per un gran numero di famiglie e comunque che nessuno perderà un centesimo rispetto all’esistente e che l’assegno avrà caratteristiche di universalità senza penalizzazioni per il ceto medio. Attendiamo – e non è cosa secondaria – di conoscere i parametri in base ai quali questo contributo verrà erogato. Si tratta di una misura che il Forum ha fortemente voluto e per la concretizzazione della quale ha lavorato sodo. Ecco perché ora è necessaria una roadmap che chiarisca alle famiglie come e perché questa riforma faciliterà loro la vita».

«I mesi che ci separano dall'1 luglio serviranno al Senato per approvare la legge delega in via definitiva. E a noi per l'iter dei decreti delegati che stiamo già preparando. Lì ci saranno clausole mirate: nessuna famiglia dovrà perdere soldi», ribadisce la ministra Elena Bonetti. «Quelle numerose anzi saranno tutelate con maggiorazioni dal terzo figlio, come pure i figli disabili. Per la prima volta nella storia del Paese le politiche per la famiglia diventano un investimento sui giovani, nella genitorialità, per il rilancio demografico. E non si limitano a contenere il disagio. Un cambio di paradigma, senza trascurare fragilità e sostegno».

Foto Unsplash

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