Diritti
Assegno d’inclusione, percorso a ostacoli per i senza dimora
Tra i beneficiari della misura ci sono anche gli homeless, ma resta il problema che senza la residenza non sarà possibile ottenere l'assegno. La Fio.Pds ricorda come ci siano ancora troppi comuni che non hanno deliberato la residenza fittizia
di Redazione
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 3 luglio 2023 n. 85, conosciuta come Decreto Lavoro, è ufficiale che i beneficiari potranno essere anche “persone in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione”. Quindi anche le persone senza dimora.
In una nota la Federazione italiana organizzazioni Persone senza dimora – Fio.Psd sottolinea che “Questa integrazione apre l’opportunità di sostenere gli adulti in condizioni di marginalità estrema e in carico ai servizi sociali o socio-sanitari e garantisce il miglioramento delle condizioni di inserimento in interventi di accompagnamento all’autonomia e di continuità nel tempo”.
Tuttavia continua ancora la nota “Restano, purtroppo, aperte e non ancora risolte le esclusioni legate ai requisiti per accedere alla misura: senza la residenza non si potrà ottenere l’Assegno di Inclusione“
Il problema residenza
Nonostante sia stato approvato quale livello essenziale delle prestazioni sociali, infatti, sono troppi i Comuni che ancora non hanno deliberato la Residenza Fittizia o che continuano a porre ostacoli o a fare ostruzionismo nel riconoscerla: di fatto la maggior parte delle persone persone senza dimora, continuerà a subire l’invisibilità e a dover sperare soltanto interventi prettamente assistenzialistici.
«L’integrazione al Decreto», dice la presidente Fio.Psd Cristina Avonto, «è comunque per la Federazione un’importante risposta alle sollecitazioni e preoccupazioni manifestate nei mesi scorsi, quando nella prima stesura della misura, le persone senza dimora non erano state comprese fra i beneficiari; per questo manifestiamo apprezzamento per il lavoro della Commissione politiche sociali del Senato, dei senatori e la vice-ministro Bellucci che hanno promosso gli emendamenti necessari all’allargamento della platea dei beneficiari ed auspichiamo che l’assegno di inclusione possa essere un ulteriore tassello per contrastare le povertà estreme; rilanciamo ponendo come temi attuali ed emergenziali il rafforzamento dei servizi socio-sanitari, delle politiche dell’abitare e del lavoro».
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