Formazione
Assegnati 100mila euro con quattro borse di studio
UniCredit Foundation e Università degli Studi di Verona hanno comunicato i vincitori dell'edizione 2017 del bando "Fondo Gianesini" che premia progetti di ricerca da realizzare all'estero
di Redazione
Proclamati ieri all’Università di Verona i vincitori della quarta edizione del bando “Fondo Gianesini”. Ad annunciare l’assegnazione delle quattro borse di studio del valore di 25mila euro ciascuna UniCredit Foundation e Università degli Studi di Verona.
Le borse di studio, destinate a laureati, dottorandi o dottori di ricerca, sono andate a Elisabetta Longo e Vincenzo Prete, per il Dipartimento di Scienze Economiche; ad Anna Reni e Shahbaz Khan, per la Scuola di Medicina e Chirurgia.
Tutti i candidati hanno dovuto presentare un progetto di ricerca da realizzare all'estero con una durata compresa fra i 9 e i 12 mesi, e sono stati selezionati da una Commissione composta da due membri dell’università e da un membro di UniCredit Foundation.
Il Bando “Fondo Gianesini” – istituito grazie al generoso supporto di un filantropo veronese – si inserisce nella ormai quadriennale collaborazione tra Università di Verona e UniCredit Foundation che, grazie all’iniziativa, ha già assegnato diciotto borse di studio a giovani meritevoli.
«Siamo al quarto anno di collaborazione con l’Università di Verona e grazie al Bando “Fondo Gianesini” torniamo a premiare idee di ricerca di giovani studenti che, arricchite in contesti internazionali, si misurano su alcuni temi riguardanti il futuro dell’economia e della medicina» ha detto Maurizio Carrara, presidente UniCredit Foundation. «Buon lavoro ai premiati: ci hanno convinto con le loro proposte e abbiamo fiducia nel loro impegno».
Nicola Sartor, Rettore dell’Università di Verona ha osservato: «Siamo riconoscenti al Fondo Gianesini e al supporto di Unicredit che ci permettono, anche quest’anno, di sostenere finanziariamente le attività di ricerca all’estero di nostri giovani studiosi. In un periodo di restrizione dei fondi di ricerca, si tratta di un intervento particolarmente apprezzato anche per la sua continuità nel tempo, che ci consente di pianificare con anticipo alcuni progetti di ricerca. Come Ateneo, continueremo ad impegnarci sul piano della supervisione scientifica, per assicurare sempre un elevato profilo dei progetti e continuare così a meritare la fiducia dei benefattori anche nei prossimi anni».
In apertura foto di Drew Hays/Unsplash
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