Mondo

asparagi dell’hudson per la cena biochic del cuoco attivista

La scelta a km zero dei coniugi Obama

di Chiara Cantoni

Filiera corta per il menu presidenziale: lo chef Dan Barber ha servito cinque portate di verdura dai campi vicini. E al presidente ha chiesto di tutelare la qualità Da oggi, la filiera corta ha un nuovo e autorevolissimo testimonial, anzi due: Barack Obama e sua moglie Michelle. Che sabato 31 maggio si sono concessi una romantica cena a lume di candela al numero 75 di Washington Place, nel celebre Blue Hill di New York, al centro del West Village. A deliziare i palati della coppia presidenziale i piatti tipici della valle dell’Hudson firmati dal proprietario Dan Barber, rampante vincitore del James Beard Foundation Award 2009, l’Oscar del mondo culinario a stelle e strisce. Pioniere oltreoceano della filosofia “farm-to-table”, lo chef dell’anno incarna appieno i valori della tavola naturale a “km zero” e il mito americano dell’autoproduzione, tanto da essersi guadagnato l’epiteto di “high priest” del movimento locavoro.
Una fama dovuta alla cucina rigorosamente bio del suo doppio ristorante: il Westchester’s Blue Hill a Stone Barns, una fattoria immersa nel verde a soli 45 minuti da Manhattan, dove le materie prime arrivano nel piatto dai campi circostanti; e l’altro, nel cuore della Grande Mela, scelto dalla prima coppia d’America per la sua golosa serata newyorkese. Il menu scelto dagli inquilini della Casa Bianca? Il “Farmer’s Feast”, cinque gustose portate preparate con prodotti freschissimi, raccolti in settimana nelle vicine fattorie: dagli asparagi dell’Hudson Valley ai cavoli rapa, dalle cime di felce alle foglie di dente di leone.
Conoscenza degli ingredienti, rispetto per i sapori naturali, frutto di un’agricoltura non industriale, che punta tutto sulla filiera corta. Questa la formula vincente made in Blue Hill, che ha stregato migliaia di gourmand. Non è un caso che il Time abbia eletto Barber a eco-paladino dei fornelli: «La sua etica è un modello per tutti gli chef e per le persone che amano il buon cibo». Ma alla base di quella che si è voluta ribattezzare come una “filosofia culinaria”, c’è in realtà un sapere pragmatico quanto l’antica tradizione contadina: «Se cerchi piatti ricchi di sapori sei per definizione un ambientalista, e sei per definizione un nutrizionista», dice il tre volte stella Michelin di New York, inserito dal magazine britannico nella lista delle 100 persone più influenti al mondo. «E, in un certo senso, sei per definizione anche un attivista». Non stupisce che allora che Barber risulti tra i firmatari di un appello rivolto a Obama perché intervenga in favore di nuove e più sostenibili politiche nel settore agroalimentare.


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