Cultura

Asilo: Unhcr adesso promuove la Bossi-Fini

Funzionano bene le commissioni territoriali create dalla Bossi-Fini in 7 città italiane per esaminare le richieste di asilo e determinare lo status di rifugiato ma serve comunque una legge organica su

di Redazione

Funzionano bene le commissioni territoriali create dalla Bossi-Fini in sette città italiane per esaminare le richieste di asilo e determinare lo status di rifugiato ma serve comunque nel nostro Paese una legge organica in materia di diritto d’asilo, in linea con gli standard europei ed internazionali, perché “l’Italia continua ad essere l’unico paese dell’Ue” a non averla. E’ il parere dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) che, ad un anno dall’avvio della nuova procedura italiana in materia d’asilo, così come prevista dalla legge Bossi-Fini, presenta un primo bilancio. Gli aspetti negativi secondo l’Unhcr sono “il trattenimento di ampie categorie di richiedenti asilo e – si legge nella nota – la mancata introduzione di un ricorso effettivo, con effetto sospensivo, contro il respingimento in prima istanza di una domanda d’asilo”. “Tra le novità positive introdotte dalla legge Bossi-Fini – prosegue la nota – c’è il decentramento della procedura d’asilo attraverso la creazione di sette commissioni territoriali che hanno iniziato la loro attività il 21 aprile di un anno fa. Le commissioni hanno sede a Milano, Gorizia, Roma, Foggia, Crotone, Siracusa e Trapani e sono coordinate da una commissione nazionale per il diritto d’asilo con sede a Roma. Ogni commissione è composta da un prefetto, un funzionario della pubblica sicurezza, un rappresentante degli enti locali e uno dell’Unhcr”. “In base ai dati forniti dalla commissione nazionale dall’inizio della loro attività alla fine di febbraio 2006, le Commissioni hanno preso decisioni in merito a 6.945 domande d’asilio, riconoscendo in 358 casi (oltre il 5%) lo status di rifugiato e in 3.049 (circa il 44%) la protezione umanitaria, satus riconosciuto a coloro che pur non avendo i requisiti per essere riconosciuti come rifugiati ai sensi della Convenzione di Ginevra del ’51, fuggono da guerre, situazioni di violenza generalizzata e gravi violazioni di diritti umani e necessitano di protezione internazionale”. L’Unhcr “offre la piena disponibilità a continuiare a collaborare con le autorità per modificare alcuni aspetti del sistema di asilo in italia come il trattenimento generalizzato dei richiedenti asilo, l’insufficienza dei servizi di orientamento legale e assistenza sociale, la non definita natura giuridica di diversi centri attualmente utilizzati per il trattenimento”. L’Unhcr inoltre sottolinea la necessità “di una politica organica di inserimento e integrazione, in particolare per quanto riguarda gli alloggi” per evitare che si creino “sacche di marginalità disperse sul territorio”. “L’Unhcr – conclude la nota – auspica che l’Italia adotti al più presto una legge organica in materia di diritto d’asilo in linea con gli standard eruopei ed internazionali. L’Italia continua ad essere l’unico paese dell’Ue a non disporre di una specifica legge organica sull’asilo e tale carenza ha comportato, e tuttora comporta, gravi difficoltà non solo per i richiedenti asilo e i rifugiati ma anche per gli operatori, le amministrazioni locali, le forze dell’ordine”.

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