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Asili in azienda e in famiglia: ok al testo base

Il 17 ottobre la commissione Affari sociali della Camera ha adottato un nuovo testo sul settore dei servizi all'infanzia.

di Benedetta Verrini

Dopo oltre un anno di attesa, cinque proposte parlamentari e una governativa, la sistemazione legislativa del settore dei servizi alla prima infanzia si avvicina al traguardo. Il 17 ottobre scorso la commissione Affari sociali della Camera ha adottato un nuovo testo base. «Un articolato snello, che rispetta la competenza delle Regioni e segna una vera e propria svolta nel sistema dei servizi per la prima infanzia», spiega l?onorevole Francesca Martini (Lnp), che lo ha predisposto e ne è la relatrice. Nove articoli per disegnare una riforma attesa da tempo da molte famiglie, che oggi faticano a trovare soluzioni su misura per i propri bambini, conciliando esigenze lavorative ed economiche: il testo base del ddl sugli asili nido è già consultabile online, sul sito della Camera. Il nuovo articolato tiene conto «del notevole incremento dei contenziosi tra Stato e Regioni riguardo ai livelli istituzionali di competenza», spiega Francesca Martini. Pertanto, per non ?invadere? il campo legislativo delle Regioni, la relatrice ha predisposto un testo d?indirizzo con le coordinate fondamentali dei servizi alla prima infanzia. Si tratta di un sistema articolato su più livelli: «Non più solo asili nido, ma un sistema territoriale basato sulla partecipazione attiva delle famiglie, fornito dal pubblico come dal privato, con un?offerta differenziata e di qualità», dice l?on. Martini. All?art. 2, infatti, il testo supera il concetto di asilo nido per introdurre il «sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia». Per il suo avvio è disponibile un Fondo ad hoc di 300 milioni di euro (previsto nella Finanziaria 2001), distribuiti sul triennio 2002-2004, che integrerà le risorse degli enti locali. A tale sistema concorrono i tradizionali asili nido, i servizi integrativi e i servizi innovativi. «I servizi integrativi sono strutture differenti dagli asili nido per orari, luoghi e fasce d?età accolte», spiega la relatrice. «Si tratta di realtà già sperimentate dal privato sociale, che vengono incontro a specifiche necessità delle famiglie». Ma l?aspetto più rivoluzionario della proposta in discussione riguarda i ?servizi innovativi? (art. 5): micro nidi o asili nido all?interno dei luoghi di lavoro, aperti ai figli dei dipendenti e di chi risiede nelle immediate vicinanze; nidi familiari organizzati dalle famiglie, in forma singola o associata, presso il proprio domicilio o quello dell?educatore; nidi condominiali organizzati dalle famiglie per accogliere tutti i bambini residenti. Un?eccellente prospettiva rispetto all?emergenza attuale, in cui gli asili comunali non riescono a coprire la domanda e le famiglie fanno i conti con graduatorie e rette salate (nelle grandi città si arriva a 350 euro al mese). «Ci siamo posti il problema, ma non possiamo intervenire» spiega la Martini. «Sono i Comuni, sulla base delle scelte di fiscalità locale, a decidere la compartecipazione economica delle famiglie. Certamente, se potessero nascere tanti servizi innovativi, si giungerebbe a una sensibile riduzione dei costi». L?articolo 5 risolve anche una delicata questione interpretativa sorta dopo la Finanziaria 2001: all?art. 70 essa prevede una deduzione per le spese dei nidi aziendali, ma apre una contrapposizione tra pubblico e privato in merito alla gestione. «L?ipotesi che un Comune vada a gestire un nido aziendale è difficile», dice l?on. Martini. «Perciò abbiamo chiarito che la deduzione spetta anche per la gestione dei datori di lavoro». Il ddl propone infine un ulteriore ?salto di qualità?: l?art. 7 punta a promuovere la ricerca scientifica, con la creazione di una Commissione permanente con compiti di studio e proposta. «Tra i membri ci sarà anche un esperto in psico-pedagogia dell?handicap», annuncia la Martini, «perché tra gli obiettivi c?è anche il pieno inserimento dei bambini diversamente abili». Un ddl a misura di famiglia STRUTTURA Nasce il ?Sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia?, cui concorrono gli asili nido, i servizi integrativi e i servizi innovativi TARGET Bambini fra i 3 e i 36 mesi GESTIONE I servizi saranno forniti dalle pubbliche amministrazioni e dai privati SERVIZI INNOVATIVI Si tratta di micro nidi e asili nido all?interno dei luoghi di lavoro; nidi familiari organizzati dalle famiglie, in forma singola o associata; nidi condominiali RICERCA Istituita una Commissione di studio e proposta, composta di 5 esperti (di cui uno in psico-pedagogia dell?handicap) RISORSE L?art. 70 della Finanziaria stanzia 300 milioni di euro, di cui 50 per l?anno 2002,100 per il 2003 e 150 per il 2004


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