Estate

Arte e inclusione, il Ferrara Buskers Festival si apre al sociale

Musica, arte ed emozioni tornano a Ferrara dal 21 al 25 agosto, per la 37esima edizione del festival internazionale di musicisti di strada più antico del mondo. Dieci le ore di spettacoli no stop ogni giorno. Con una novità: il Festival supera le barriere ed entra nelle carceri. Presenti anche Rulli Frulli, il coro Perez dell’Istituto Don Calabria e Musicanti dell’associazione Lo Specchio

di Sabina Pignataro

Manca meno di un mese al Ferrara Buskers Festival. Dopo 37 anni, c’è grande attesa attorno a questa prima edizione rinnovata del Festival. Dal 21 al 25 agosto su di un palcoscenico en plein air di oltre mille mq nel cuore di Ferrara, si esibiranno 198 artisti internazionali, per un totale di 120 esibizioni e 10 ore di spettacolo ogni giorno. Ad aprire la rassegna culturale di questa edizione del Festival, con un omaggio a Mattia Torre, sceneggiatore di Boris, ci sarà Valerio Aprea.
Ce lo racconta Rebecca Bottoni, classe 1977, figlia dell’ideatore storico, Stefano Bottoni.

Anche questa nuova edizione si apre fortemente alla città: porterà gli spettacoli nel carcere. Ci racconta?

Da alcuni anni abbiamo scelto di superare i confini imposti e far esibire alcuni buskers all’interno della Casa Circondariale di Ferrara, in un luogo dove le lancette del tempo scorrono lentamente. L’arte di strada rappresenta la libertà, la possibilità di esprimersi senza sovrastrutture, e permette ai ragazzi di avere una visione sul futuro e assaporare la libertà che hanno perso.
Quest’anno, inoltre, li abbiamo coinvolti anche in un laboratorio in quattro incontri volto a stimolare la loro creatività e le loro doti artistiche, guidati dall’artista Luca Masi. Le loro opere saranno esposte durante il Festival, alla Mostra Artisti Inside che sarà allestita al Parco Massari.

Il Festival collaborerà con alcune realtà del territorio che si dedicano ai ragazzi con disabilità. Ce ne parla? 

Quest’anno il Festival è diventato una vera e propria esperienza immersiva. Non solo musica, ma anche laboratori, talk, mostre e progetti speciali. Tra questi ultimi, ce ne sono tre in particolare che abbiamo deciso di inserire a palinsesto con delle esibizioni: I Musicanti dell’associazione Lo Specchio , che si occupa di disabilità e, all’interno di un percorso con l’Istituto Einaudi di Ferrara, ha sviluppato un progetto musicale. Poi ci sarà Il Coro Perez dell’Istituto Don Calabria di Ferrara, un centro socio-occupazionale per persone adulte con laboratorio di canto corale. Infine, l’esibizione Rulli Frulli Oltre le mura a cura di Fondazione Imoletta, banda ferrarese che si è formata grazie all’impegno della Fondazione Imoletta che realizza progetti di integrazione della disabilità attraverso la musica. La banda conta oggi oltre venti ragazzi dai 16 ai 24 anni, un terzo dei quali ha disabilità gravi: insieme suoneranno strumenti a percussione autocostruiti.

Ci saranno anche due artiste che raccoglieranno fondi da destinare all’Istituto Oncologico Romagnolo, e sensibilizzare sulle tematiche della prevenzione e della cura oncologica. Ce ne parla?

Gilda Cesari, illustratrice, e Nadia Nostrali, tatuatrice, hanno unito il loro talento artistico per raccogliere fondi da destinare all’Istituto Oncologico Romagnolo, sensibilizzare sulle tematiche della prevenzione e della cura oncologica. Una collaborazione nata dal desiderio di entrambe di fare del bene, trasformando le cicatrici delle donne operate al seno in qualcosa di bello. Il loro è uno dei talk previsti all’interno della rassegna culturale, dove racconteranno l’incontro e la magia che le ha portate a realizzare un’iniziativa capace di fare la differenza. (per info PICC The Dragonfly).

Il festival ha anche un lato fortemente green…

Per sua stessa natura, l’evento non produce inquinamento sonoro né allestimenti imponenti o carichi sospesi con relativi consumi energetici importanti. Il festival ha infatti ottenuto il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e ha conseguito, per primi in Italia, la certificazione ISO 20121 (standard di gestione per l’organizzazione sostenibile di eventi) rinnovata ogni anno. Quest’anima del festival cerchiamo ad ogni edizione di farla crescere, avviando anche progetti e laboratori dedicati a sensibilizzare sui temi di sostenibilità.

Per l’edizione 2024, il Ferrara Buskers Festival ha lanciato una nuova campagna: “La strada è bellissima”. Di cosa si tratta?

Cuore dell’iniziativa è il racconto della bellezza dell’esperienza collettiva e inclusiva della strada. Quest’ultima, descritta come un luogo che lascia un segno profondo e duraturo nelle persone, accoglie tutti senza chiedere nulla in cambio, tranne il rispetto. Un luogo di incontri significativi e sguardi che creano connessioni profonde.

Oltre a musicisti, organizzatori e altre figure chiave, questo festival è reso possibile anche dal supporto di uno staff dedicato durante l’evento. Ci racconta?

In questi anni 37 anni sono oltre 1600 le persone che hanno scelto di unirsi per una o più edizioni a questa grande macchina organizzativa, con l’obiettivo non solo di aiutare nei giorni clou ma anche per imparare e vivere il dietro le quinte. Questo non fa altro che confermare quanto il Ferrara Buskers Festival sia visto come un’opportunità personale e professionale, occasione di incontro e confronto con culture differenti capaci di arricchire la vita di ognuno. Continuiamo ad assistere con orgoglio a intere generazioni di buskers, volontari e personale di staff che si passano il testimone, tramandandosi la ricchezza dell’esperienza e l’intensità delle emozioni che vivono. E questo per noi è il risultato più importante.

Cile, Regno Unito, Brasile, Paesi Bassi, Sud Corea, Argentina, Francia, Siria, Repubblica Ceca sono solo alcuni angoli del mondo dai quali provengono quest’anno gli artisti selezionati. Qualche anticipazione di artisti particolarmente talentuosi?

Difficile raccontarne solo alcuni, sicuramente tra le anticipazioni possiamo citare i Taraf Syriana, gruppo proveniente dalla Siria – Paese da sempre attraversato da popoli e civiltà diverse come arabi, curdi, armeni, siriaci, turchi e iracheni che ne hanno plasmato la storia. Loro eseguiranno musica popolare siriana e romaní. L’ Yi Seo Band è invece il gruppo che arriva da più lontano: sono 8.975 i chilometri che questo trio tutto al femminile percorrerà per raggiungere Ferrara. Insieme esprimono una musica coreana di tendenza che si basa sulla tradizione, senza perdere di vista la sensibilità moderna e con lo spirito di “capire il vecchio per scoprire il nuovo”. Loro arrivano grazie al progetto di Gemellaggio siglato lo scorso anno con la Geumjeong Foundation For Arts & Culture di Busan in Corea del Sud.

I più giovani?

Sono diversi ed è davvero bellissimo! In un contesto permeato da talent show e simili, questo loro desiderio di mettersi in gioco facendo busking fa ben sperare in un ritorno alle origini. Quest’anno, infatti, abbiamo anche deciso di istituire il Premio young “fateci strada“. La più piccola artista che si esibirà è Bluebell, tredicenne nata Ravenna ma che vive nel Regno Unito e poi c’è anche il sedicenne ‘Gabbbrielli’. Italiano di Riva del Garda, la sua regola principale è non porsi limiti per quanto riguarda i generi, ma sperimentare più cose possibili e, soprattutto, divertirsi in quel che si fa. Dopo aver passato la sua intera vita ad ascoltare musica, ha deciso di dedicarsi a questa sua grande passione e sbarcherà per la prima volta al Ferrara Buskers Festival

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