Formazione

Arrivano i “trustees” sceriffi anti doping

Presto sarà creata un'Agenzia internazionale che avrà il compito si stilare un elenco unico delle sostanze proibite e eseguire controlli e test. In piena autonomia

di Redazione

Un’Agenzia internazionale anti-doping. È la soluzione proposta dall’Unione europea per combattere l’uso di sostanze dopanti nello sport agonistico e amatoriale. Un “malcostume” che i ministri per lo Sport europei non sono più disposti a tollerare e contro cui, riunitisi a Paderborn nel mese di giugno, hanno gettato le basi per la costruzione dell’Agenzia Anti-Doping. Un organismo indipendente, probabilmente con statuto giuridico di fondazione, istituito in uno degli Stati membri e finanziato da istituzioni sportive e organismi internazionali.
I suoi compiti? Sviluppo e implementazione di programmi internazionali anti-doping, stesura e aggiornamento continuo di un elenco con sostanze e metodi banditi dal mondo sportivo, elaborazione di standard internazionali per la conduzione di test ed esami, promozione di controlli medici nei Paesi che non li praticano e, soprattutto, coordinamento di iniziative e strategie anti doping nazionali. A garantire sulla trasparenza e indipendenza da interessi di mercato con cui queste attività verranno svolte, saranno venti amministratori specializzati, con incarico quadriennale non rinnovabile, provenienti da diversi Stati membri e rappresentanti di grandi istituzioni internazionali come l’Unione europea o il Consiglio d’Europa. “Trustees”, come li hanno definiti a Paderborn i ministri dello Sport, che durante i quattro anni in forza all’Agenzia non potranno ricoprire altri incarichi e potranno contare sull’aiuto di esperti consulenti.
Tavoli di lavoro, per essere esatti, che allo Sport poteranno suggerimenti in campo legale, medico, scientifico e formativo. Un pool di cervelli, insomma, che almeno sulla carta fa ben sperare. Se riuscirà a mettere un po’ d’ordine nel far west dell’iniezione anabolizzante e delle pastiglie che trasformano in campioni, è ancora presto per dirlo.
Ma una cosa è certa: gli sportivi di tutta Europa attendono con ansia che l’Agenzia anti-doping apra i battenti.
Informazioni: europa.eu.int

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