Formazione

Arriva “l’ora” di Napolitano

È l'Educazione civica, chiesta dal Presidente della Repubblica. Decide oggi il consiglio dei Ministri insieme al voto di condotta

di Redazione

 

Non si tratta di un ritorno alla “vecchia” Educazione civica, né di una variante della “Educazione alla convivenza civile” introdotta dalla riforma Moratti in forma transdisciplinare e senza un orario distinto (cioè tutti i docenti delle varie discipline dovrebbero farsi carico di insegnarne una parte nell’ambito dei rispettivi programmi), ma di una vera e propria nuova disciplina, con valutazione autonoma e specifica. Il che vuol dire che non sarà più lasciato alla discrezionalità del docente quanto spazio riservare a questi temi, come in passato, e che gli studenti – italiani e stranieri – dovranno per forza studiarli se non vorranno rovinarsi la media o addirittura rischiare la bocciatura. Una bella differenza rispetto a prima.

Tanto il voto in condotta quanto l’educazione civica erano nel ddl sulla scuola che la Gelmini aveva presentato agli inizi di agosto. Tuttavia, il governo ha scelto la strada del decreto “per far sì che queste previsioni entrino in vigore fin da quest’anno scolastico: se si fosse seguito l’iter del ddl – spiega Gelmini – non sarebbe stato possibile rendere da subito efficaci le norme sull’insegnamento dell’educazione civica, una materia di primaria importanza, e sulla valutazione del comportamento, che rende un giudizio più completo dello studente”.

Come scrive il sito specializzato www.tuttoscuola.com, la nuova materia che si chiamerà “Cittadinanza e Costituzione”, «per effetto del decreto legge, partirà dall’anno scolastico 2008-2009. Avrà sia nel primo che nel secondo ciclo (quindi per 13 anni) un orario di un’ora a settimana, pari a 33 ore annuali (429 ore nella carriera scolastica di un alunno), che non saranno aggiunte, ma ricavate dall’attuale orario delle aree storico-geografica e storico-sociale rispettivamente nel primo e nel secondo ciclo. Per fare un esempio, nella scuola secondaria di primo grado le 33 ore saranno ricavate dalle 132 ore annuali assegnate complessivamente alle due distinte discipline Storia e Geografia».

Che impatto avrà questo provvedimento? Secono Tuttoscuola l’iniziativa del giovane ministro dell’istruzione Gelmini rappresenta una novità di rilievo, oltre che di elevato valore simbolico. Purché ovviamente si facciano le cose sul serio, a partire da una adeguata formazione universitaria dei docenti.

Era stato il presidente Napolitano, in un messaggio ad un recente convegno dell’UCIIM a chiedere che “la Carta costituzionale e le sue disposizioni vengano sistematicamente insegnate, studiate e analizzate nelle scuole italiane, per offrire ai giovani un quadro di riferimento indispensabile a costruire il loro futuro di cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri.” Il ministro Gelmini lo ha prontamente accontentato.

 

 


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