Non profit
Arriva la “manovra etica”
Evasori fiscali e falsi invalidi, due obiettivi per risanare i conti pubblici
Con enfasi mediatica il superministro dell’Economia Giulio Tremonti lancia la “manovra etica”: nel mirino mediatico evasori e falsi invalidi. Due obiettivi sensibili per ridare smalto all’immagine appannata del Governo. E i giornali registrano in modo quasi del tutto acritico,
- In rassegna stampa anche:
- AFGHANISTAN
- ABORTO
- G8 DI GENOVA
- CANNES
- IRAN
“Caccia a evasori e falsi invalidi” titola il CORRIERE DELLA SERA nell’articolo di apertura dedicato alla manovra di Tremonti. «Sarà una manovra etica: si darà a chi ha bisogno e si toglierà a chi non ne ha» ha detto il ministro, assicurando che il Governo non ha intenzione di mettere le mani nelle tasche dei cittadini e di aumentare le tasse. Tremonti nota che negli ultimi nove anni, durante i quali il centrodestra ha governato per sette, la spesa per le pensioni di invalidità sarebbe salita da 6 a 16 miliardi. «Una piaga che non è mai stata curata e si è sparsa a macchia d’olio nell’organismo della Nazione: i redditi sottratti al Fisco sono stimati in 300 miliardi di euro l’anno, per oltre 100 miliardi di euro di imposte evase. Una somma che consentirebbe a tutti di dormire fra due guanciali, nonostante l’enorme debito pubblico» commenta Sergio Rizzo in un documentato articolo intitolato “Se finto cieco è anche lo Stato”. Ripercorrendo la storia della caccia ai furbi fatta dai vari governi di centrodestra e centrosinistra il giornalista chiede: «Era forse un mistero che le pensioni d’invalidità crescevano a un ritmo di 20-30 mila l’anno, passando da 672.248 a 832.566 dal 2002 al 2009? Ed era un fatto sconosciuto che mentre le pensioni aumentavano in otto anni del 23,8%, il numero delle indennità di accompagnamento, che rappresenterebbero 12 dei 16 miliardi di spesa, lievitava del 64,9%?». E in conclusone avverte: «Falsi invalidi si preoccupino, ma Tremonti si prepari: non sarà facile. Come dimostrano le 350 mila cause (su 832 mila pensionati) che l’Inps ha ancora in ballo. E se non sarà facile la battaglia contro i finti ciechi, figuriamoci quella contro l’evasione fiscale».
LA REPUBBLICA apre su Tremonti: “Tagli alla Sanità, caccia agli evasori”. La manovra economica comincia a delinearsi nei suoi 25-28 miliardi. Super-Giulio avverte: «il sistema previdenziale in Italia non verrà stravolto», ma «la manovra sarà dura», ma «etica». Cosa voglia dire lo spiega poco dopo: «chi deve tremare sono i falsi invalidi e gli evasori», promettendo che non ci saranno nuove tasse e ammonendo: «il vero problema dell’Italia è il Meridione» (e il federalismo fiscale, ha aggiunto, «sarà uno dei mezzi per lottare contro l’evasione». Il ministro Fazio annuncia invece tagli e sacrifici nella sanità. Annuncio rispetto al quale c’è stata l’alzata di scudi del Pd: «Quando Tremonti minaccia gli evasori rispunta sempre un condono» ha commentato Bersani. Nel frattempo, l’elenco di evasori sottratto alla Hsbc da Hervè Falciani: 127mila conti correnti riconducibili a 80mila soggetti residenti in 180 stati diversi. Nel dossier Luisa Grion spiega il nuovo redditometro, cui sta lavorando l’Agenzia delle entrate. Le novità sono di due tipi. Una riguarda il metodo usato per individuare il campione, l’altro le nuove voci di spesa da inserire nel modello: casa di proprietà, eventuali affitti, consumi di gas ed energia, mutuo, eventuali ristrutturazioni, le spese di viaggio, l’iscrizione a centri ippici o centri benessere, le automobili (comprese le minicar), l’iscrizione dei figli alle scuole private (con alta retta).
IL GIORNALE rilancia l’ annuncio di Tremonti sul taglio del 5% delle indennità ai parlamentari e sugli interventi sulla spesa pubblica non produttiva a pagina 5 aggiungendo un’infografica sui numeri: una stima quota la spesa pubblica a 805,7 miliardi di euro, di cui i 298mld euro destinato a pensioni e altre indennità, 175mld di euro per i dipendenti. Tremonti annuncia l’ennesima lotta all’evasione fiscale e un pezzo analizza il nuovo redditometro. Gli indicatori riguardano immobili (casa di proprietà, spese d’affitto, consumi d’energia, consumi di gas, mutui, ristrutturazioni), mezzi di trasporto (auto, natanti, motocicli, minicar), tempo libero ( centri ippici, centri benessere, club esclusivi, acquisti all’asta), istruzione (iscrizione a scuole private molto costose) e movimenti di capitale ( assegni, conti correnti, carte di credito). Sempre sul fronte finanze IL GIORNALE apre però con “I privilegi della casta. Altri soldi ai politici” per informare che opposizione e maggioranza si preparano a dare pensioni gratis anche a sindaci e assessori. Francesco Cramer fa nomi e cognomi: «In un periodo di vacche magre, tra i quasi mille parlamentari c’è chi si danna per spremere comunque la mammella dello Stato. Sono tre onorevoli targati piddì Marialuisa Gnecchi, Oriano Giovanelli, Lucia Cordurelli. A quei poveri amministratori pubblici degli enti locali, dal microcomune alla vasta provincia, chi paga i contributi se non hanno altro lavoro oltre quello di sindaco e assessore o presidente di provincia? Orrore, si corra ai ripari». Per far montare invidia e rancore verso chi lavoro ai ministeri IL GIORNALE pubblica un pezzo sulla “buvette” dei dipendenti di Palazzo Chigi. Lo scandalo (non è che è bella, cosa non lo è a Roma in pieno centro storico, ndr) sono le tariffe: un pranzo costa ben 3,70 euro, un caffè costa 55 cent, una bottiglietta d’acqua 50 cent.
IL MANIFESTO dedica un articolo a pagina 5 di Alberto D’Argenzio dal titolo “Tremonti scopre l’etica e la lotta agli evasori”. «Una manovra etica che colpirà gli invalidi falsi e gli evasori reali. Lo promette Giulio Tremonti, illustrando, a grandissime linee, il prossimo intervento che dovrebbe permettere di risparmiare allo Stato intorno ai 27 miliardi i due anni. Una cifra importante che corrisponde all’impegno preso ancora a dicembre con la Ue». Dunque andando al concreto «Tremonti esclude aumenti delle tasse ed interventi sulle pensioni, anche se dalla Commissione si richiede un allungamento dell’età pensionabile. Il ministro invece resta un po’ più fumoso sui salari dei dipendenti pubblici. Già li hanno congelati Grecia, Portogallo, Spagna e pure la Francia; a Bruxelles non dispiacerebbe lo facesse anche l’Italia». In mezzo all’articolo un box titola “Commissione: sacrifici, ma aumenti per se stessa” «I ministri delle Finanze hanno chiesto alla Commissione europea di ridurre le spese e tagliare i costi. LA Commissione ha infatti presentato ai ministri un bilancio che prevede un aumento del 4,5% delle spese di funzionamento che salgono poi al 6% in termini reali, per nuove assunzioni e aumenti salariali dei funzionari europei.
“Tremonti, caccia agli evasori”. IL SOLE 24 ORE (che esce senza firme dei giornalisti per protesta contro il direttore che vuole assumere Cristian Rocca dal Foglio pur essendo il giornale in stato di crisi) apre sulla manovra in preparazione. I servizi sono alle pagine 2-3 e 5 ed entrano nel dettaglio delle misure allo studio. A pagina 2 uno schema con le sei ipotesi in campo: «1 Ticket da 10 euro sulla specialistica, 2 Taglio dei trasferimenti dello stato ai comuni, 3 Blocco delle finestre per il pensionamento, 4 Stop dei contratti e taglio ai dirigenti, 5 Riduzione dei costi della politica, 6 Budget più ridotti per le grandi opere». Sulla questione delle invalidità, che periodicamente ritorna, intervento di Cristiano Gori (pubblicato per intero sull’online): «Alcune elaborazioni che l’Inps ha gentilmente realizzato per “Il Sole-24Ore” permettono di guardare dentro a questo fenomeno. L’incremento complessivo del periodo 2002-2009 si divide tra 484 milioni per le pensioni d’invalidità e 4605 milioni per l’indennità di accompagnamento. Il punto, dunque, è che la crescita dell’indennità di accompagnamento risulta nove volte superiore a quella della spesa per le pensioni d’invalidità (…) Nata nel 1980, la misura non è mai stata modificata affinché potesse meglio rispondere ai bisogni della popolazione. In questo quadro, aumento della spesa e ridotta qualità dell’intervento sono andati di pari passo, mentre uno sguardo a prestazioni simili in uso negli altri paesi indica le aree su cui bisognerebbe intervenire. Una, già discussa, riguarda l’introduzione di criteri standardizzati e precisi che determinino chiaramente chi può ricevere l’indennità e chi no. Bisognerebbe anche variare l’importo in base al grado di bisogno, cosicché coloro i quali hanno un livello maggiore di non autosufficienza ottengano più risorse rispetto a oggi. Attualmente, infatti, per le situazioni più gravi l’indennità è inadeguata». Commento più politico invece affidato a Stefano Folli. “Il patto per l’austerità tra Bossi-Tremonti e le sue incognite”: «Da un lato, si vuole trasformare uno Stato centralista in uno Stato semi-federale, cominciando da una norma controversa sul demanio. Dall’altro, si intende farlo in un momento drammatico, quando c’è da rastrellare, in nome dell’Europa, una somma che si avvicina ai trenta miliardi di euro. È un salto mortale addirittura temerario (…) Il ministro dell’Economia è l’unico, agli occhi leghisti, in grado di far quadrare il cerchio. Ossia di rendere compatibile una certa porzione di federalismo con la tutela dei conti pubblici. E qui s’intuisce lo scambio politico: la Lega offre tutto il suo apporto alla manovra correttiva e alla linea del rigore; a sua volta Tremonti aiuta Bossi e Calderoli in questo passaggio cruciale della prospettiva federalista».
“Niente tasse in più (per chi già paga)”, titola AVVENIRE in prima pagina. All’interno il titolo diventa “Tremonti in manovra su evasori e falsi invalidi”, sottolineando poi come queste indicazioni siano « «ancora vaghe». Tremonti ha sottolineato che «c’è una vasta area» in cui si fa «un uso non appropriato del denaro pubblico». Gli esempi sono appunto quello delle pensioni di invalidità «con uscite salite da 6 a 16 miliardi negli ultimi nove anni, con i nuovi poteri concessi alle Regioni» e quello dei «trasferimenti dal ministero degli Interni a una platea di Comuni, che ammontano a 15 miliardi annui. I margini di intervento sono dunque enormi», ha detto. Un secondo pezzo presenta il nuovo redditometro, che mette «nel mirino» scuole «esclusive», viaggi e mini-car. AVVENIRE subito riporta la precisazione di Beppe Fioroni (Pd), per cui considerare una scuola paritaria un bene di lusso sarebbe «un’offesa» al buon senso.
“Caccia agli evasori e ai finti invalidi” titola in prima pagina LA STAMPA. Da pagina 2 a pagina 5 articoli e inchieste sulla manovra e sulle “truffe nel mirino”, evasione fiscale e finte pensioni di invalidità. “Tremonti, nel mirino falsi invalidi, evasori e Comuni”. Interventi riguarderanno anche i trasferimenti ai comuni. «Il ministro dell’economia» scrive LA STAMPA, «garantisce che l’Italia rispetterà gli impegni presi con Bruxelles senza aumentare le tasse». “Il redditometro si adegua e diventa federalista” è il titolo a pagina 2: «D’ora in poi gli 007 del Fisco, nel valutare l’indice di ricchezza dei contribuenti, terranno conto dell’iscrizione dei figli nelle scuole esclusive o se scorrazzano per la città in minicar, della capacità di spesa, ristrutturazione della casa, polizze assicurative, iscrizione a circoli e club privati». Il redditometro si “federalizza” nel senso che terrà conto anche delle differenze di costo della vita nel Nord e nel Sud, se si vive in città o in provincia. Nel frattempo, scrive LA STAMPA a pagina 4, è arrivato in possesso delle Fiamme gialle l’elenco degli italiani con il conto alla Hsbc di Ginevra, 7.094 nomi di cliente della filiale svizzera. L’Agenzia delle Entrate entrerà in azione in caso di sospetta evasione fiscale, la Finanza si occuperà invece dei reati penali. A fine del servizio, LA STAMPA pubblica un articolo sul Cesare Previti: nel 2008 la Guardia di finanza intercettò consegne di denaro all’ex ministro da parte dello svizzero Leonardo Zampatti. A riuscirci fu il pm di Monza Walter Mapelli che cercava le tracce del “tesoro” Imi-Sir. Ma il caso fu archiviato dopo che Previti decise di risarcire Imi con 17 milioni di euro: fu individuato comunque mandante del riciclaggio, ma il pm disse che non era indagabile.
E inoltre sui giornali di oggi:
AFGHANISTAN
LA REPUBBLICA – Nuovo attacco dei talibani: a Kabul 18 morti. Un’auto kamikaze lanciata contro i convogli militari. Uccisi anche donne e bambini. Decisa la reazione del ministro La Russa: non è vero che i talibani siano in ripresa, sostiene, mentre annuncia che il contingente italiano salirà entro poche settimane a quota 4mila uomini.
ABORTO
AVVENIRE – La Roccella risponde all’interpellanza dell’onorevole Luisa Santolini (Udc) circa la vicenda del bambino con labbro leporino sopravvissuto 24 ore a un aborto terapeutico alla 22esima settimana a Rossano Calabro. L’interpellanza ricordava come la legge 194 prevede che in una fase così avanzata della gravidanza, l’aborto è possibile solo ove ci sia un grave rischio per la madre e in ogni caso mette in dubbio come un labbro leporino sia una «malformazione rilevante», che è la ragione prevista per l’aborto terapeutico. In più la legge impone assistenza e intervento dei sanitari nel caso in cui il feto mostri segni di vitalità. La Roccella ha annunciato che il governo sta «valutando quale strumento utilizzare per vietare gli aborti oltre la 22esima settimana di gravidanza, come ormai conviene l’intera comunità scientifica» poiché alla 24esima settimana, termine attualmente previsto dalla 194, «il 50% dei feti ha già vita autonoma» e affinché gli aborti effettuati tra la 20esima e la 22esima settimana siano fatti solo «presso ospedali con terapia intensiva neonatale».
G8 DI GENOVA
IL SOLE 24 ORE – “Diaz, vertici della polizia condannati”: «Assolti in primo grado, condannati in appello. Per i vertici della Polizia è nel segno di un completo ribaltamento la sentenza che ieri sera, dopo oltre tredici ore di camera di consiglio, hanno emesso i giudici della Corte d’appello di Genova in relazione ai fatti del G-8 del luglio 2001 culminati con l’irruzione delle forze dell’ordine nella scuola Diaz dove erano accampati 93 no global. La sentenza infligge quattro anni di condanna a Francesco Gratteri, direttore dell’Anticrimine e, all’epoca dei fatti,direttore dello Sco; quattro anni di reclusione a Giovanni Luperi, capo dipartimento analisi Aisi, l’ex Sisde e, all’epoca del G8, vicedirettore Ucigos; tre anni e otto mesi per Gilberto Caldarozzi, direttore dello Sco e, nel luglio 2001, vicedirettore dello stesso servizio. I tre alti dirigenti della Polizia sono stati riconosciuti colpevoli del reato di falso ideologico ed è stata anche comminata nei loro confronti l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Il procuratore generale, Pio Macchiavello, aveva richiesto condanne per quattro anni e dieci mesi ciascuno per Gratteri e Luperi e quattro anni e sei mesi per Caldarozzi. La sentenza di ieri sera riconosce le responsabilità dei vertici della Polizia a differenza della pronuncia emessa in primo grado, nel novembre del 2008, che aveva concentrato le condanne sui funzionari e gli agenti che avevano partecipato all’irruzione nella scuola genovese».
CANNES
AVVENIRE – Enorme successo a Cannes per “Des hommes et des Dieux”, il film sul martirio dei monaci in Algeria nel 1996, «un film senza star» che tuttavia «ha inchiodato il pubblico alle poltrone», con critica pungente all’attore Lambert Wilson, che sulla passerella ha baciato sulla bocca il regista del film e poi palpeggiato la protagonista femminile: «un gesto idiota che rischia di rovinare un progetto importante. Nemmeno il peggior nemico del regista avrebbe potuto pensare a un sabotaggio simile. Ma si sa, l’idiozia trova risorse ovunque».
IRAN
LA STAMPA – “Juliette, lacrime per l’Iran”. Fotonotizia in prima pagina dell’attrice Binoche che piange al festival di Cannes dopo aver sentito che il regista iraniano Jafar Panahi, arrestato per i contenuti del film che stava girando, ha cominciato lo sciopero della fame. Alla fine si è esposto anche Abbas Kiarostami, iraniano anche lui ma accusato finora di “silenzio politico”. «Non possiamo restare indifferenti a quello che succede in Iran» ha detto fra le altre cose il regista. «Il governo iraniano cerca ogni modo per mettere il bastone fra le ruote a me e agli altri cineasti, la libertà di espressione non è tollerata».
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