Non profit

Arriva la Leva civica. La Lombardia entra nell’era post servizio civile

di Daniele Biella

Servizio civile addio? In Lombardia è già partita l’era della Leva civica. Il progetto di legge (pdl 155) appena presentato in Consiglio regionale prevede infatti la nascita ufficiale della Leva civica aperta a tutti i giovani dai 18 ai 32 anni, stranieri compresi, sia comunitari che extracomunitari con permesso di soggiorno. Un particolare non da poco, considerando che il primo firmatario dell’iniziativa (che avrà un iter relativamente rapido) è Fabrizio Cecchetti, presidente della commissione Bilancio e consigliere regionale della Lega Nord.
Apriti cielo, un leghista che promuove azioni civiche per immigrati: «Abbiamo ritenuto di mantenere nella proposta di legge l’apertura a tutti. Si tratta di cittadini desiderosi di lavorare per il proprio Comune e per il proprio territorio, quindi sono ben accetti sia gli italiani che gli stranieri regolari», spiega a Vita Cecchetti, «anche perché abbiamo seguito le esperienze di Anci, l’Associazione nazionale Comuni italiani, e dell’Associazione Mosaico, che già coinvolgono gli stranieri». Cecchetti e gli altri 11 consiglieri promotori del pdl si sono confrontati con i due enti, ma anche con le sezioni regionali di Acli, Cisl e Confcooperative.
La leva regionale nasce quindi come un ampliamento «e una legittimazione delle nostre iniziative», spiega Claudio Di Blasi, presidente dell’associazione Mosaico. Era il 2008 quando Mosaico (che è anche un ente di servizio civile) ha attivato i primi esperimenti. Da allora tra Mosaico, al quale aderiscono 180 enti pubblici e non profit, e Anci Lombardia, che nel novembre 2010 ha promosso l’esperienza “Dote Comune”, hanno prestato 3, 6, 9 o 12 mesi di leva 814 giovani (448 con Anci, il resto con Mosaico, vedi tabelle per i numeri divisi per provincia), con una media di 20 ore settimanali e un contributo di 300 euro mensili, riconosciuto come borsa di studio (Mosaico) o tirocinio formativo (Anci) dai Comuni o dagli enti del terzo settore presso cui hanno preso servizio.
«Alcune realtà in provincia di Bergamo sono arrivate a 400 euro. E, in particolare nel caso delle cooperative sociali, il 40% di chi ha svolto la leva è rimasto poi a lavorare presso l’ente», aggiunge Di Blasio. Le opportunità di impiego in Leva civica, previa formazione, sono molteplici: «Dall’assistenza ai servizi sociali, dalla biblioteca agli uffici tecnici, fino agli Urp, i servizi comunali di relazione con il pubblico», specifica Egidio Longoni, coordinatore delle politiche giovanili di Anci Lombardia e consigliere comunale Pd a Monza. “Dote Comune”, a cui hanno aderito 200 Comuni della Lombardia, in 18 mesi di vita ha raccolto un ottimo successo: «Abbiamo ricevuto almeno 2mila richieste, si è resa necessaria una selezione», prosegue Longoni. L’istituzione della Leva civica regionale lombarda, «che non peserà in alcun modo sulle casse statali e che vogliamo sia realtà entro fine 2012», si augura il consigliere leghista Cecchetti, potrebbe risultare un ulteriore volàno di cittadinanza attiva, per i giovani come per gli enti, che sebbene (al contrario del servizio civile) paghino di tasca loro i volontari, potranno avere dalla Regione rimborsi fino all’80% delle spese effettuate. «E la procedura per iniziare sarà priva di lungaggini burocratiche», rimarca Cecchetti. Agli enti basterà iscriversi al già attivo Albo regionale del servizio civile nazionale e presentare i propri progetti. A 30 giorni dalla domanda, si parte: vale il silenzio assenso.

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