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Arriva la legge. Ora pensiamo a sminare

Mine antipersona. La conferenza internazionale di Bruxelles per il bando delle mine antipersona

di Redazione

«Credo che, anche in Italia, siamo vicini, molto vicini all?approvazione del disegno di legge nazionale per la messa al bando delle mine antiuomo. Deve essere però chiaro che, purtroppo, non cambia nulla in termine di bisogni umanitari: 110 milioni di ordigni restano sempre sul terreno, pesante eredità per le generazioni future. È di questo che dobbiamo discutere». Teresa Sarti, presidente di Emergency, rilancia così il messaggio finale che Cornelio Sommaruga, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc), ha pronunciato alla recente Conferenza internazionale di Bruxelles per il bando delle mine antipersona: «È certamente inequivocabile» aveva detto Sommaruga commentando il processo di avvicinamento all?incontro finale ad Ottawa, «che sia i cittadini quanto i politici provano ormai repulsione per la ?distruzione al rallentatore? causata da ordigni così usati in tutto il mondo e così subdoli».

Nel meeting di Bruxelles, novantacinque Stati si sono reciprocamente promessi di siglare il bando delle mine entro la fine del ?97, forse già nella prima settimana di dicembre, e alla presenza della Campagna internazionale contro le mine. Il testo conclusivo del trattato di Ottawa, dopo una rielaborazione in programma ad Oslo il prossimo settembre, dovrebbe comprendere, oltre al bando, anche l?eliminazione delle riserve, della produzione e dell?esportazione delle mine antipersona, e infine la cooperazione e l?assistenza alle popolazioni dei Paesi infestati dalle mine.

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