Volontariato

Arriva l’assegno di povertà sussidio di 500mila lire al mese

Il Consiglio dei ministri ha varato il “reddito minimo di inserimento”. La fase di sperimentazione in alcune città pilota fino al Duemila

di Redazione

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 30 aprile un decreto legislativo che introduce il sussidio di povertà in via sperimentale fino al 2000. Si tratta del primo via libera in attesa dell?esame parlamentare.
Il sussidio di povertà sarà introdotto anche in Italia, in via sperimentale fino al 2000 e per alcune aree: lo prevede un decreto legislativo approvato il 30 aprile dal Consiglio dei ministri, in attesa della discussione in Parlamento. Il sussidio, definito ?reddito minimo di inserimento?, consiste in una integrazione del reddito fino a raggiungere 500 mila lire mensili. Potranno richiedere il sussidio le persone in situazioni di difficoltà «ed esposte al rischio della marginalità sociale, che siano prive di reddito o con un reddito inferiore alle 500 mila lire mensili». La fase di sperimentazione sarà attuata da alcuni Comuni scelti sul territorio nazionale che saranno individuati con un successivo decreto. Sarà loro compito formulare programmi che prevedano diversi tipi di intervento. Nell?individuazione dei destintari del sussidio sarà data priorità alle famiglie con figli minori o handicappati. Per la sperimentazione verrà utilizzato lo stanziamento del fondo per le Politiche sociali istituito dalla legge collegata alla Finanziaria (286 miliardi per il triennio 1998-2000). Il decreto legislativo sarà trasmesso alle commissioni parlamentari competenti a alla conferenza Stato-Regioni-autonomie locali per i pareri. I ministri del Lavoro e della Solidarietà sociale attiveranno una ?unità contro l?esclusione sociale? che avrà il compito di fare

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.