Famiglia

Arriva l’amico computer

Telelavoro Allo Smau nuovi programmi e possibili sviluppi di Internet al servizio dei disabili

di Federico Cella

Dalle disabilità alle abilità. In base ai dati dell?Organizzazione mondiale della sanità, le persone non completamente autosufficienti rappresentano l?8% della popolazione mondiale; in Italia la percentuale si instaura tra l?8 e il 17%, cioè dai 4 ai 10 milioni di italiani. Sotto il segno di questi dati si è svolto durante lo Smau, la Fiera milanese dell?informatica, la settima edizione del convegno ?Lo sviluppo tecnologico al servizio dei disabili?. Organizzato dall?Ugis, Unione giornalisti italiani scientifici, il convegno ha visto succedersi le testimonianze di esponenti delle diverse tipologie di handicap e disabilità. Dall?Unione italiana ciechi alla Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi, viene espresso un concetto di base: grazie alla diffusione dell?informatica e allo sviluppo di nuove interfacce (sia hardware che software) appositamente concepite, diventa finalmente possibile il completo inserimento del disabile nel mondo del lavoro.
Lo testimonia la bella esperienza di Elena Merenda, ragazza di 27 anni affetta da spasticità e distonie fin dalla nascita, assunta da un?azienda nel giugno scorso: «I problemi pratici dovuti alle mie difficoltà motorie sono stati superati attraverso degli accorgimenti, come una speciale mascherina di plexiglas posta sulla tastiera che mi permette di schiacciare i tasti uno per uno. Tramite poi dei comandi ?macro?, cioè dei piccoli programmi specifici, mi hanno ridefinito i comandi della tastiera, rendendoli compatibili con le mie possibilità di movimento. Ora posso lavorare spalla a spalla con i miei colleghi». Uno sviluppo informatico per un effettivo sviluppo sociale, dunque. Fabio Valerj, presidente Associazione italiana persone down: «Tramite il programma ?Un computer per amico?, un?interfaccia semplificata utilizzabile anche dai bambini, le persone affette dalla Sindrome di Down possono operare produttivamente sui computer. E questo vuole dire per loro entrare in un vero ambiente di lavoro, con la conseguente e fondamentale crescita sia personale che sociale».
L?attenzione quest?anno era dedicata soprattutto al telelavoro e alla sua futura possibilità tramite la rete mondiale, Internet. Come spiega Carlo Gulminelli, vice presidente dell?Asphi, Associazione per lo sviluppo di progetti informatici per gli handicappati: «Internet è un nuovo spazio ricco di possibilità. Tuttavia per ora la Rete viene utilizzata soprattutto come mezzo informativo; l?evoluzione su cui vogliamo concentrarci dovrebbe portare la reale possibilità sia di fare formazione a distanza che di utilizzare la Rete per un vero e proprio telelavoro. Esperienze di questo genere sono già attive in diverse parti d?Italia, anche con utenti/lavoratori affliti da cecità che tramite un programma di ?screen reader? sono in grado comunque di produrre, restando a casa propria».Ed ecco un dato significativo al riguardo: dal luglio ?95 al dicembre ?96 i gruppi europei che si occupano di disabili che usano Internet sono passati dal 27,3% al 75,3%. ?

Programmi

Imparare giocando

Ecco alcune suggerimenti di carattere pratico presentati durante il convegno. Il programma ?Un computer per amico?, software sviluppato dalla Fimfiel, è stato pensato per l?utilizzo del computer da parte di persone affette dalla Sindrome di Down. Si tratta di un interfaccia molto semplice e ?giocosa? che permette al portatore di handicap, qualunque che implichi un ritardo mentale, di utilizzare professionalmente il computer. Adatto anche per i bambini, il programma può essere richiesto alla Aipd, viale delle Milizie 106, Roma, tel. 06/3723909. Un progetto Ue di formazione professionale a distanza, tramite la Rete, è invece ?Goal?, portato avanti dall?Asphi in collaborazione con partner europei. Il corso è rivolto a persone disabili per una formazione personalizzata sia alle attitudini dell?allievo che alle esigenze dell?azienda individuata come datore di lavoro. Per informazioni: Asphi, via Rienzi 6, 40124 Bologna, tel. 051/277811.

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